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Morta per shock anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù: interdetta l’azienda produttrice

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Morta per shock anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù: interdetta l’azienda produttrice

Era morta per shock anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù indicato come vegano. A poco meno di un anno dalla tragedia costata la vita alla 21enne Anna Bellisario il gip ha disposto l’interdizione per i titolari del laboratorio che produceva il “Tiramisun Mascherpa”.

I fatti risalgono al 26 gennaio 2023 quando la 21enne, fortemente allergica ai latticini, aveva mangiato in un locale vegano di Milano. Prima di ordinare il vasetto di tiramisù aveva chiesto se contenesse latticini, controllando anche l’etichetta. Dopo aver mangiato un cucchiaino si era però sentita male e poco dopo era svenuta, finendo poi in coma. Fu portata al San Raffaele, dove morì cinque giorni dopo.

Sulla base delle intercettazioni disposte dalla procura di Milano, ieri la giudice per le indagini preliminari, Fiammetta Modica, ha disposto una misura interdittiva per i responsabili della Glg S.r.l, l’azienda produttrice del tiramisù. Giovanna Anoia e Giuseppe Loiero, madre e figlio di 61 e 36 anni, non potranno esercitare per un anno qualunque attività che si occupi della produzione e del commercio di prodotti alimentari. Entrambi sono indagati per omicidio colposo. Le intercettazioni

e la ricostruzione dei pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio “tracciano un preoccupante quadro di spregiudicatezza”. Secondo l’accusa, i dipendenti dell’azienda non avevano avuto una formazione adeguata e i piani di lavoro dove si producevano i diversi tipi di dessert non erano separati. Nel caso del tiramisù il mascarpone sarebbe stato usato come ingrediente.

“Le condotte negligenti hanno consentito la confusione tra ingredienti di origine animale come il mascarpone e ingredienti di origine vegetale”, ha dichiarato la procura guidata da Marcello Viola. “Quando tu produci un prodotto così non pensi agli allergici, tu lo stai facendo per i vegani…”, le parole, citate da La Repubblica, dette dalla titolare 61enne in un’intercettazione di un anno fa.

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