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Home » Cronaca

Mascherine e nuove regole sui mezzi pubblici: così Milano si prepara al ritorno a scuola

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Il 14 settembre rappresenta un test decisivo per la città e la Regione. Sono state adottate numerose misure di sicurezza per contenere il rischio di contagio (e le ansie delle famiglie), ma dal Pd arrivano critiche

Milano, 14 settembre: un test decisivo. La riapertura delle scuola apre di fatto una nuova fase nella storia della nostra convivenza con il Coronavirus. Un passaggio di cruciale importanza, ma come si stanno preparando la città e la Lombardia nel suo complesso?

S&D

Mascherine anche all’aperto
Una decisione sicuramente rilevante è quella della Regione, che ha confermato l’obbligo di indossare le mascherine anche negli spazi outdoor, quando non sia possibile adottare il distanziamento sociale. Una fattispecie che riguarda molte situazioni, dall’afflusso ai mezzi pubblici ai luoghi di lavoro, e anche i momenti di entrata e uscita dalle scuole: l’uso del DPI potrebbe tranquillizzare le famiglie, che vedono in quel momento il rischio più elevato. L’obbligo sancito dall’ordinanza regionale rimarrà in vigore fino al 15 ottobre (con possibilità di rinnovi), ma ne sono esclusi i bambini con meno di sei anni e i “soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina”.

Febbre, Crisanti: “Per bambini e ragazzi, abbassare la soglia a 37°/37,1°”
La stessa ordinanza regionale “raccomanda fortemente la rilevazione della temperatura nei confronti dei genitori/adulti accompagnatori e dei bambini, all’ingresso della sede dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia. In caso di temperatura superiore ai 37.5 °C per il minore o per il genitore/accompagnatore non sarà consentito l’accesso alla sede e il genitore/accompagnatore sarà informato della necessità di contattare il medico curante proprio o del bambino”. Su questo punto, il Prof. Andrea Crisanti ha sollevato due interessanti osservazioni intervenendo questa mattina ad Agorà su RaiTre. A partire dalle scuole primarie il controllo temperatura è demandato ai genitori, che devono misurarla a casa prima di uscire, ma a suo avviso ”non è una procedura corretta fa misurare la febbre a 8 milioni di famiglie. Questo non è un approccio che porta alla chiarezza.

Io penso che si sarebbe dovuto misurare la temperatura a scuola con sistemi automatici e efficienti che adesso sono disponibili”. Inoltre, per la prima volta in assoluto il microbiologo e virologo mette in discussione la soglia dei 37,5° di temperatura per consentire l’accesso alle scuole: “E’ un livello che è stato stabilito per gli adulti. Adesso sappiamo che la maggior parte delle persone o dei ragazzi di età tra i 5 e i 18 anni hanno sintomatologia lievissima e transitoria. Quindi è chiaro che la soglia deve essere abbassata se vogliamo catturare casi che passerebbero quasi inosservati. Va abbassata secondo me a 37°/37,1°”.

Nuove regole sui mezzi pubblici
Dopo gli assembramenti all’entrata e uscita dalla scuola, il timore maggiore delle famiglie riguarda i mezzi pubblici. L’avvio dell’anno scolastico crea sempre ulteriore pressione sulla rete dei trasporti milanesi e l’emergenza del Covid-19 aumenta il problema esponenzialmente. Per fare fronte al ritorno degli alunni, ATM (che gestisce il trasporto pubblico milanese) ha diramato un sistema articolato di misure in applicazione delle nuove norme contenute nel Dpcm del 7 settembre in materia di trasporto pubblico locale. Il cambiamento più significativo disposto dal Governo è l’aumento della capienza di ciascun veicolo fino al massimo dell’80% del totale, quindi gli adesivi e gli altri sistemi di interdizione all’uso dei posti saranno gradualmente rimossi.

Per quanto riguarda la metropolitana, i sistemi di conteggio automatico degli ingressi installati sui tornelli saranno ricalibrati per aumentare la capienza secondo le nuove regole. Raggiunto l’80%, i nuovi accessi saranno contingentati, previ annunci per informare i viaggiatori. Sugli autobus, invece, saranno i conducenti a invitare gli ultimi passeggeri saliti a lasciare il mezzo, in caso di raggiungimento della capacità massima. Questo aspetto potrebbe non essere di facile gestione, pensando anche ad alcuni episodi di cronaca, quindi il comunicato ufficiale precisa che: “In situazione di necessità il conducente, sempre in costante collegamento con la sala operativa Atm, potrà richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine”.

Sanificazione e controlli
Su tutta la rete Atm viene intensificata la sanificazione già in atto, aggiungendo attività di igienizzazione dei mezzi anche durante il giorno, ai capolinea delle linee di superficie più frequentate e ai capolinea delle metropolitane, grazie a un sistema con atomizzatore che vaporizza una sostanza disinfettante su tutti le superfici di contatto. Tra attività notturne e diurne, sono impiegate 400 persone per sanificare i 1.600 mezzi e tutte le 113 stazioni della rete metropolitana. In ognuna di queste ultime già da fine agosto sono stati installati distributori di gel igienizzante per consentire ai passeggeri di disinfettarsi le mani prima e dopo il viaggio. Proprio da lunedì 14 settembre, tutti i 100 filobus della linea 90/91 (una delle più affollate di Miano) saranno dotati di dispenser di gel, tre per ogni veicolo, in corrispondenza di porte e convalidatrici. Si tratta del “primo step” di un programma che riguarderà tutte le linee. Sui mezzi dotati di impianti di climatizzazione, il ricambio d’aria costante a bordo è previsto ogni tre minuti sui bus e ogni sei minuti per i vagoni della metropolitana.

Pianificazione degli spostamenti
Sempre dalla settimana prossima, la App di ATM metterà a disposizione dei passeggeri una nuova funzione, grazie alla quale si potrà consultare l’affluenza in tutte e 113 le stazioni della metro secondo le diverse fasce orarie della giornata. Oltre alla campagna di sensibilizzazione sul corretto uso della mascherina (il cui claim è “Per voi e per gli altri, vi chiediamo di metterci il naso”), da lunedì saranno operativi circa 300 addetti per assistere i passeggeri e indirizzarli nei nuovi percorsi, pensati per suddividere i flussi in entrata e in uscita, nonché negli interscambi tra le quattro linee della metropolitana. Nelle ore serali, Atm si avvarrà inoltre della collaborazione dei volontari dei City Angels, per ricordare ai passeggeri le regole di comportamento, con specifico riferimento all’utilizzo corretto della mascherina.

Polemiche sulla mancanza dei presidi sanitari scolastici
Tutto sotto controllo, quindi? Non secondo il PD, che evidenzia alcune carenze. La consigliera regionale Paola Bocci lamenta la bocciatura di un emendamento finalizzato “a destinare personale sanitario come presidio scolastico Sars-CoV-2 in ogni singola sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia della regione, in modo che a interfacciarsi con il Dipartimento di Igiene e prevenzione sanitaria delle Ats e a gestire i protocolli sanitari sia personale altamente qualificato”.

Una decisione che, oltretutto, sconfesserebbe le precedenti decisioni del centrodestra, in quanto “nella legge regionale n. 33 del 2009 in materia di sanità, a proposito di medicina scolastica, si dice che le Ats devono assicurare la prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado soprattutto quando sussistono esigenze di sanità pubblica. E nel 2016 è proprio la Lega, con un ordine del giorno votato all’unanimità dal consiglio regionale, a chiedere di reintrodurre il medico nelle scuole, impegnando la Giunta ad attivare «in via sperimentale un percorso di promozione della salute istituendo la figura del medico scolastico di primo presidio presso i plessi scolastici dell’area della città metropolitana di Milano». All’epoca, la risposta scontata delle Asl fu che non c’erano i soldi”, aggiunge Bocci.

Il nodo delle attività sportive e i timori delle famiglie
Il suo collega Samuele Astuti invita invece la Regione ad avviare subito il monitoraggio delle strutture accreditate per il rilascio dei certificati di medicina sportiva, facendo seguito a un’interrogazione presentata già lo scorso gennaio. “A maggio l’assessore Gallera aveva assicurato che avrebbe avviato il monitoraggio ma ad oggi non è ancora stato fatto nulla”, commenta Astuti. Dal canto suo, il Presidente Fontana ha chiesto al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini di mettere all’ordine del giorno dei lavori della prossima riunione, il tema della gestione della pratica degli sport di base e della partecipazione del pubblico agli eventi sportivi, con particolare attenzione all’inizio dei campionati delle varie discipline.

Un tema, quello degli stadi e del ritorno del pubblico, che preoccupa la cittadinanza, ma non quanto la riapertura della scuola: secondo la ricerca Ipsos, un italiano su due teme il mancato rispetto delle regole d’igiene da parte degli studenti. Identiche percentuali anche per la paura degli affollamenti agli ingressi (50%) e sui mezzi di trasporto (47%). Addirittura il 60% degli intervistati crede che il mondo della scuola non sia pronto a gestire il rientro e questo probabilmente spiega anche un dato sorprendente: ben il 56% è favorevole all’utilizzo della mascherina anche al banco, che tanto fa discutere.

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