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Milano, la 23enne vittima dello stupro in motel: “Violentata e picchiata per 12 ore”

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Milano, la 23enne vittima dello stupro in motel: “Violentata e picchiata per 12 ore”

“Mi stavano addosso come fossi un animale”. Violentata e picchiata per 12 ore da un coetaneo e due suoi parenti: è quanto ha subito lo scorso maggio una ragazza di 23 anni di origine haitiana, vittima degli abusi “orribili” che la scorsa settimana hanno portato all’arresto dei tre aguzzini, denunciati dalla giovane il giorno stesso delle violenze. La ragazza aveva incontrato uno degli accusati in un noto locale milanese, in cui si trovava con un gruppo che aveva contattato l’agenzia per la quale lavorava come escort. Cinque albanesi l’avevano chiamata al loro tavolo, per festeggiare il presunto compleanno di uno di loro. In realtà l’occasione da celebrare era la scadenza a mezzanotte degli arresti domiciliari che il 23enne Xhentjan Agaraj, detto Jack, stava scontando per aver vessato la ex fidanzata. È stato proprio quest’ultimo a offrire alla ragazza mille euro per trascorrere la notte con lui in un albergo di lusso. Secondo gli inquirenti quella sera il gruppo aveva speso duemila euro solo in bottiglie di champagne.

“Mi riempiva di frasi come ‘ti sposo, devi stare solo con me, noi siamo i capi del paese, comandiamo noi’”, ha detto la 23enne, portata però dal coetaneo in un motel di Cornaredo, piuttosto che in un albergo a cinque stelle. Appena arrivati, alle 5.30, sono iniziate le violenze, continuate all’arrivo del fratello e del cugino di Jack, che prima avevano seguito la coppia in macchina. La giovane ha raccontato di aver subito botte e umiliazioni ripetute, supplicando inutilmente di smettere prima di arrendersi per evitare conseguenze peggiori.

Circa un’ora dopo il loro ingresso nella stanza è arrivata una prima visita dei carabinieri per controllare Jack, dopo la segnalazione partita al momento della registrazione nel motel. Gli altri due aguzzini, Alvardo, 21 anni, e Alfiol Quku, 29 anni, rispettivamente fratello e cugino di Jack, si erano nascosti in bagno, ma sono stati poi identificati a una seconda visita dei militari. In entrambi i casi la ragazza non ha fatto alcun cenno ai carabinieri, continuando a subire violenze fino alle 17, quando i tre l’hanno lasciata nella stanza. Rimasta sola, la giovane ha chiesto un telefono, con cui ha chiamato i carabinieri per denunciare quanto accaduto. La scorsa settimana Jack e il cugino sono stati portati in carcere: il fratello Alvardo si trovava già a San Vittore, sospettato di omicidio.

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