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Home » Cronaca

Scontri ultras in autostrada, arrestato Martino Di Tosto, volto storico della curva della Roma

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Il suo nome è noto all’interno delle frange estremiste della curva della Roma: Martino Di Tosto, ultras giallorosso, è stato arrestato ieri ad Arezzo per aver partecipato agli scontri con la tifoseria del Napoli che ha generato il caos sull’autostrada A1.

È rimasto ferito a una coscia durante gli scontri, medicato presso l’Ospedale San Donato, è stato successivamente fermato per rissa aggravata: domani sarà processato per direttissima.

Non gli vengono contestati specifici episodi di violenza, soltanto la presenza all’evento, innescatosi nei pressi dell’autogrill di Badia Al Pino.

Di Tosto è vicino al gruppo di estrema destra “Offensiva”, in passato su di lui pendeva un Daspo. Dieci anni fa, quando aveva 33 anni, era stato fermato dalle forze dell’ordine dopo alcuni scontri tra tifosi della Roma e del Verona.

Per gli scontri di ieri sono stati identificati un centinaio di tifosi romanisti a Milano e un’ottantina di napoletani a Genova, le città che stavano raggiungendo per seguire le rispettive squadre in trasferta contro Milan e Sampdoria.

Sui fatti indagano Digos di Roma, Napoli e Arezzo. “Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all’identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese”, ha fatto sapere il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi.

L’agguato organizzato dagli ultras campani ha causato enormi danni alla viabilità: l’autostrada è rimasta chiusa per 50 minuti, generando code di 15 chilometri. I tifosi romanisti sono ripartiti dall’autogrill circa un quarto d’ora dopo gli scontri, mentre quelli napoletani, circa 350, sono rimasti nell’area di servizio e successivamente scortati fino a Genova dalla polizia.

“I tifosi sono scesi dalle macchine – racconta una testimone – erano in mezzo all’autostrada, tutti incappucciati e vestiti di scuro. Avevano bastoni e lanciavano petardi e fumogeni verso l’area di servizio. E da lì gli altri tifosi rispondevano tirando altri fumogeni”.

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