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Sparò e uccise due ladri (e ne ferì un terzo), gioielliere condannato a 13 anni di carcere. Salvini: “Vergogna. Sto con lui”

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Sparò e uccise due ladri, gioielliere condannato a 13 anni. Salvini: “Vergogna”

Era il febbraio del 2018 e Guido Gianni aveva affrontato e disarmato i rapinatori che, dopo aver assaltato il suo negozio a Nicolosi, in Sicilia, avevano minacciato di uccidere sua moglie con una pistola. Quando loro si erano poi dati alla fuga, però, lui era uscito ad inseguirli e aveva sparato, uccidendo due dei ladri e ferendone il terzo. Così la Corte d’assise ha deciso di confermare la condanna a 13 anni di reclusione per duplice e tentato omicidio nei confronti del gioielliere.

La richiesta della procura era di condannarlo a 17 anni, ma alla fine la pena è stata ridimensionata; i giudici, però, hanno disposto anche un risarcimento per le parti civili, cioè per i familiari delle due persone uccise e per il ferito. Nel corso delle indagini era emerso che i rapinatori avevano in mano un’arma finta e che, soprattutto, Gianni aveva esploso i colpi mortali mentre i rapinatori stavano scappando, il che giustifica anche il fatto che i proiettili hanno colpito i ladri alle spalle.

L’avvocato del gioielliere ha annunciato un ricorso contro la condanna della corte d’Assise, sostenendo che si è trattato di legittima difesa e che l’uomo aveva perso lucidità a causa dell’aggressione nei confronti della coniuge.

“L’incubo non è mai finito. Prosegue come quel famoso sogno dal quale uno si vorrebbe risvegliare. Purtroppo quando un cittadino si trova nei guai per volontà degli altri viene punito perché come ha detto il pm, io da vittima mi sono trasformato in carnefice. Quindi la vittima, che sono io, va a processo”, sono state le parole di sconforto del gioielliere all’Adnkronos. “Non mi è mai passato per la testa e non ho mai agito volontariamente – ha aggiunto l’uomo – ma a quanto pare nessuno l’ha recepito”.

Immancabile il commento di Matteo Salvini sulla vicenda. Il segretario della Lega è d’altronde un grande sostenitore della legittima difesa e in più di un’occasione si è schierato dalla parte degli aggrediti. “Vergogna! La “giustizia” italiana condanna alla galera il commerciante aggredito nel 2008 a Nicolosi, in Sicilia, con la moglie minacciata di morte… Io sto con chi si difende, sempre”.

Legittima difesa, stop alla legge per le “armi facili”: il dietrofront di Salvini dopo le polemiche
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