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Forza Nuova, sequestrati busti e simboli fascisti a Torino: denunciato il coordinatore piemontese

Immagine di copertina
Foto di archivio Credit: Afp

Forza Nuova Torino sequestro – Bandiere e pubblicazioni inneggianti il fascismo. Un busto e poster di Mussolini. Manganelli, scudi di plexiglass, bandiere della Rsi insieme a croci celtiche e simboli di estrema destra. È una parte del materiale sequestrato, giovedì 20 giugno, dalla Digos nella sede di Forza Nuova a Torino, nel quartier generale di Rebel Firm a Ivrea e nelle abitazioni di alcuni militanti di estrema destra.

S&D

Le indagini sono iniziate dopo che, lo scorso 22 maggio, alcuni militanti di FN avevano esposto in corso Unità d’Italia, nel capoluogo piemontese, uno striscione con la scritta “Spezza le catene dell’usura, vota fascista, vota Forza Nuova”, accompagnata dal simbolo del fascio littorio. Dopo essere stata pubblicata sul profilo Facebook del partito fondato da Roberto Fiore, la foto dello striscione era finita in mano alla Digos.

Il coordinatore regionale di Forza Nuova, Luigi Cortese, è stato denunciato per apologia del fascismo e sono stati segnalati alla procura quattro militanti.

“Il materiale sequestrato evidenzia una particolare pericolosità dei militanti. Scudi e mazze da baseball possono essere impiegate anche in iniziative di piazza”, ha spiegato il dirigente della Digos di Torino, Carlo Ambra. “Emergono collegamenti  tra diversi gruppi oltranzisti in Italia ed Europa “, ha proseguito.

>Leggi anche: Tutte le aggressioni fasciste a Roma e in Italia, il cinema America solo l’ennesimo caso

La polizia, come riportato da Agi, ha esteso le indagini anche a Rebel Firm di Ivrea, gruppo di estrema destra a sua volta vicino alla formazione Comunità Militante dei Dodici Raggi – DO.RA., già oggetto di un’indagine svolta della Digos di Varese nel 2017 culminata con la chiusura e il sequestro della sede e il deferimento di oltre cinquanta aderenti per ricostituzione del partito fascista.

Il leader di DO.RA, assieme ad altri militanti d’area e ai principali referenti di Forza Nuova di Torino e Piemonte, era stato uno dei protagonisti, nel giugno scorso, dell’inaugurazione della sede dei Rebel Firm in una località agricola di Ivrea. In quell’occasione, il questore di Torino aveva vietato un presidio che avrebbe dovuto svolgersi, sempre il primo giugno, in una piazza del centro di Ivrea intitolata a un martire partigiano. Fatto che aveva suscitato le accese proteste dell’Anpi e di decine di associazioni antifasciste eporediesi.

I sequestri sono stati commentati dal partito neofascista di Fiore, che ha diffuso un comunicato a firma del coordinatore regionale Cortese: “Grandi celebrazioni questa mattina negli uffici della questura di Torino dopo il sequestro di tre bandiere, un busto di Mussolini, due pennelli e un barattolo di vernice: i materiali rinvenuti nella sede di Forza Nuova e nelle abitazioni dei dirigenti, secondo le fonti investigative, sarebbero stati utilizzati per la fabbricazione di pericolosissime armi di distruzione di massa”.

Per Cortese la vicenda è “ridicola” e le perquisizioni sono state “grottesche e patetiche” perché hanno fatto credere “ai giornalisti di aver sgominato una pericolosa rete insurrezionalista pronta a colpire le istituzioni da un giorno all’altro: peccato che la sede di Forza Nuova sia aperta a iscritti e simpatizzanti da quasi 20 anni e accolga regolarmente incontri e conferenze comunicate pubblicamente”.

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