L’Esercito italiano fa gli auguri di San Valentino con una foto di un carro armato che spara un cuore: polemiche sul web

Polemiche per gli auguri di San Valentino dell’Esercito italiano su Instagram

Sta suscitando diverse polemiche la foto di un cannone che spara un cuore, che l’Esercito italiano ha postato sul suo account ufficiale Instagram per fare gli auguri di San Valentino a tutti gli innamorati.

“Condividi il nostro cuore in fiamme con la persona che ami” si legge nella didascalia dell’istantanea che mostra un carro armato che esplode un colpo di mortaio a forma di cuore.

L’immagine, però, non è stata particolarmente apprezzata dagli utenti, anzi.

La foto ha scatenato l’indignazione di diverse persone, che hanno iniziato a ricoprire di critiche l’account ufficiale dell’Esercito.

“Vergogna” scrive qualcuno, mentre un altro utente afferma: “Ma vi rendete conto che non sono dei giocattoli?? Un carro armato spara e qualcuno probabilmente muore”.

Tra incredulità e stupore, c’è anche chi ironizza ma non troppo: “Bei tempi quando si mettevano i fiori nei cannoni”.

Particolarmente apprezzato il commento di un utente, che scrive: “Sono spaventato dalla vostra atroce superficialità. Nostri connazionali dispersi in zone remote fuori dalla nazione ed il vostro social media manager pensa a San Valentino e a quanto sia bello giocare con armi la cui funzione primaria è uccidere? Divertenti. Credete realmente di sollevare l’opinione pubblica e l’interesse delle nuove generazioni verso le vostre parti con queste trovate. Vorrei solo piangere per voi perché non resta nient’altro da fare”.

Anche la polizia di stato nella mattinata di venerdì 14 febbraio aveva scelto di festeggiare San Valentino con un post su twitter che aveva scatenato l’ironia del web.

“Mi hai rubato il cuore, ma questo non è un reato. Buon San Valentino a tutti gli innamorati” si leggeva nel tweet in cui era allegata l’immagine di un poliziotto in compagnia della sua fidanzata.

Evidentemente la festa degli innamorati ha scatenato la fantasia dei social media manager ai quali, però, la situazione sembra essere sfuggita di mano.