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Eredità Agnelli, trovato mezzo miliardo di euro sui conti all’estero dell’Avvocato

Immagine di copertina
John Elkann. Credit: AGF

La Guardia di Finanza ha riscontrato l’esistenza di mezzo miliardo di euro sui conti esteri che erano intestati a Gianni Agnelli e che poi sono stati ereditati da sua moglie Marella Caracciolo, morta nel 2019.

La scoperta – secondo quanto rivela il Fatto Quotidiano – è avvenuta nel corso delle perquisizioni effettuate nei giorni scorsi nell’ambito dell’inchiesta che vede indagato per frode fiscale John Elkann, nipote di Agnelli, insieme al commercialista Gianluca Ferrero (attuale presidente della Juventus) e al notaio Robert Von Groueningen, amministratore dell’eredità di Marella per incarico dell’autorità giudiziaria svizzera.

L’inchiesta penale è partita nel 2022 da un esposto presento al Tribunale di Torino da Margherita Agnelli, figlia di Gianni e madre di John, secondo cui nelle dichiarazioni dei redditi di Marella non sarebbe state indicate alcune somme.

La donna aveva consegnato all’autorità giudiziaria un elenco di 16 società offshore delle Isole Vergini britanniche riconducibili al padre e poi ereditate dalla madre. Gli inquirenti ipotizzano anche l’esistenza di ulteriori beni produttivi di redditi riconducibili a Gianni Agnelli detenuti da società terze in paradisi fiscali di cui Marella Caracciolo risulta essere titolare effettiva.

Negli anni scorsi Margherita Agnelli ha anche avviato una causa civile contro i suoi figli John, Lapo e Ginevra Elkann – avuti dal matrimonio con lo scrittore italo-americano Alain Elkann – per chiedere l’annullamento del testamento di sua madre lamentando di essere stata raggirata. In particolare, la donna afferma di essere stata ingannata sul reale valore dei beni appartenuti a suo padre e di essere stata spinta a firmare un accordo da 1,3 miliardi di euro in cambio della rinuncia all’eredità (sia quella del padre sia quella della madre). Di qui l’esposto presentato al Tribunale di Torino per denunciare presunte omissioni nelle dichiarazioni dei redditi di Marella.

Al centro dell’inchiesta penale torinese c’è il vitalizio che Margherita Agnelli ha versato alla madre dal 2004 al 2019: una cifra che va dai 500mila ai 700mila euro al mese. Gli inquirenti avrebbero ravvisato che, almeno tra il 2018 e il 2019, tali somme non sono state regolarmente denunciate al Fisco, per un totale di poco superiore agli 8 milioni di euro: non sarebbe stata corrisposta l’Irpef per circa 3,5 milioni.

La tesi delle difese è che quei redditi non sono stati denunciati perché Marella Caracciolo era residente in Svizzera, ma Margherita Agnelli sostiene che sua madre vivesse in Italia e che la residenza elvetica fosse solo fittizia.

John Elkann è indagato perché avrebbe assunto a suo nome alcuni collaboratori che in realtà non affiancavano lui, bensì la nonna, in Italia, favorendo così la sua simulazione di residenza in Svizzera.

Nel corso dei loro accertamenti gli inquirenti avrebbero anche ravvisato l’esistenza di firme false di Marella Caracciolo su importanti documenti, tra cui gli aggiornamenti testamentari e alcuni contratti di locazione degli immobili italiani.

John Elkann, da parte sua, è intervenuto nei giorni scorsi tramite i suoi legali con un comunicato in cui si definisce “del tutto insussistente” l’ipotesi di reato al vaglio della Procura. Gli avvocati osservano che Margherita Agnelli “perseguita da più di vent’anni e in tutte le sedi giudiziarie, facendo anche ampia pubblicità sulla stampa, i suoi genitori e tre dei suoi figli”, ma che le sue iniziative “non hanno avuto riconoscimento in alcuna sede giurisdizionale, sia essa penale o civile”.

“È utile sottolineare – proseguono i legali – che Margherita Agnelli, ritenendo evidentemente critica e incerta la sorte delle attività imprenditoriali di suo figlio e della sua famiglia d’origine, ha deciso nel 2004 di monetizzare la sua parte, salvo poi cercare paradossalmente di beneficiare di un accrescimento patrimoniale ulteriore derivante dal successo del piano di rilancio della Fiat, al quale non ha contribuito in alcun modo, ma di cui, come madre, dovrebbe gioire ed essere orgogliosa essendone stato il figlio l’artefice principale”.

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