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Il prete che ha lasciato la tonaca per amore: “Stavo sempre più male, ora mi sento libero”

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Il prete che ha lasciato la tonaca per amore: “Provo un senso di libertà”

“Ogni giorno che passava stavo sempre più male, ora provo un senso di libertà”: così Don Riccardo Ceccobelli, il prete di Massa Martana, in provincia di Perugia, che ha deciso di lasciare la tonaca per amore di una donna.

In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, il sacerdote 42enne racconta cosa è successo e quando ha deciso di chiedere a Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, la grazia della dispensa dall’ obbligo del celibato e la dimissione allo stato laicale.

“Appena si è saputa la notizia – rivela Don Riccardo – mi ha chiamato una mia amica. Mi ha detto: ‘Ma che hai fatto? Ti sei rincoglionito per una donna, hai proprio scapocciato’, come si dice dalle nostre parti in Umbria. E adesso tutti a pensare chissà che cosa, ma io dovevo farlo questo salto nel buio, perché è vero che ho smesso di fare il prete ma non di essere prete, che questo sia chiaro. E non potevo continuare perciò a tenermi questa cosa dentro di me. Lo dovevo a Dio, al mio vescovo, ai miei parrocchiani. Una questione di onestà, di libertà, di trasparenza”.

Il sacerdote, poi, rivela quando ha scoperto di essere innamorato di Laura, la donna per la quale ha lasciato la tonaca: “Noi ci conosciamo da quattro anni, perché io da sei sono, ero, il parroco di Massa Martana e ci siamo incontrati in parrocchia. Ma è da settembre scorso che è cambiato per sempre qualcosa dentro di me”.

“Ho cominciato a percepire dentro un’emozione, io però all’ inizio ho fatto di tutto per tenere sotto controllo la situazione, ve lo giuro, ho sperato che trovasse un fidanzato, ma ogni giorno che passava stavo sempre più male. Una sera ho provato forte il bisogno di chiamarla al telefono” continua l’ex sacerdote.

“Non riuscivo a dormire senza sentire la sua voce. Quando lei mi ha risposto, io le ho detto: ‘Pronto? Ciao, sono io’. E subito dopo ho avvertito un benessere, una grande pace dentro di me. E mi sono addormentato. A gennaio ho presentato le dimissioni al vescovo”.

Laura, che fa l’infermiera ed ha 26 anni, ora è al suo fianco. Ma tutto ha avuto inizio “quattro anni fa. Eravamo in nove sul pulmino della parrocchia sulla strada da Orvieto a Todi, un nostro amico aveva messo un cd di un rock metallico tremendo, allora io mettevo il dito sul volume per abbassarlo e lei lo rialzava, io abbassavo e lei rialzava, finché non mi ha rotto il dito. All’ospedale mi hanno dovuto mettere tre chiodi. Così di recente, stavamo parlando delle nostre eventuali nozze future, io un po’ per scherzare le ho detto: ‘Che bisogno c’è di sposarsi, io la fede la porto già incastrata nel dito da quattro anni'”.

Al momento, però, tra i due non vi è nessun fidanzamento ufficiale. “Stiamo aspettando la dispensa dall’ obbligo del celibato” rivela Laura aggiungendo: “Io non sono ancora mai andato a cena dai suoi genitori e già mi tremano i polsi solo al pensiero”.

“Forse dietro tutto questo c’ è il disegno di Dio – dichiara Don Riccardo – Il celibato è un dono ma è un dono anche quello che mi sta succedendo. Non spetta a me cambiare certe regole, ma forse è un invito a riflettere. Me lo ha detto anche il vescovo: questo sarà un tema della Chiesa. So già che il mio vescovo lo faranno santo”.

Sui possibili pettegolezzi delle persone, il sacerdote afferma: “Niente mi spaventa con l’aiuto di Dio. Mi chiamano gli amici, i parenti, magari lo dicono con mille attenzioni, ma vogliono tutti capire se in questa storia c’è anche il sesso. E non sanno invece che io e lei non siamo ancora mai usciti una volta da fidanzati, mano nella mano”.

Sulla possibilità di sposarsi in futuro e magari di avere dei figli, invece, il prete risponde: “Sì se Dio vuole, ma io che ne so, potrebbe finire tutto anche tra una settimana. Da ragazzino ho avuto nove fidanzate ma da più di vent’anni non ho una storia. Lei poi è una donna forte: quante volte mi ha detto ‘se vuoi mi allontano, fai la tua scelta’. E io adesso l’ho fatta. E mi sento libero”.

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