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Covid, ultime notizie. Oms monitora nuova variante Mu. Draghi: “Aggressioni No vax vigliacche, ribadisco invito a vaccinarsi”. Il bollettino: oggi 6.761 nuovi casi di Covid-19 e 62 decessi 

Immagine di copertina
Credit: Jeremias Gonzalez/IP3 via ZUMA Press

COVID, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI DALL’ITALIA E DAL MONDO

COVID ULTIME NOTIZIE OGGI – Mentre la variante Delta fa aumentare i casi in tutto il mondo, in Italia prosegue la campagna vaccinale (qui i dati in tempo reale) e la discussione sull’obbligatorietà del green pass che, da ieri è obbligatorio anche sui treni a lunga percorrenza e nelle scuole. Di seguito tutte le ultime notizie sul Covid-19 di oggi, giovedì 2 settembre 2021:

S&D
COVID, LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA

Ore 19 – Lega, noi contro obbligo vaccinale. Tamponi gratuiti – “Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l’obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità”. Così fonti della Lega dopo che il presidente del Consiglio Mario Draghi si è detto favorevole all’obbligo di vaccino contro il Covid 19.

Ore 17,16 – Il bollettino di oggi – In Italia oggi, giovedì 2 settembre 2021, sono stati registrati 6.761 nuovi casi di Covid-19 e 62 decessi di persone contagiate dal virus. Ieri erano stati segnalati 6.503 nuovi contagi e 69 morti. I dati sui nuovi contagi si basano su 293.067 tamponi effettuati (ieri erano stati 303.717): il tasso di positività è al 2,3 per cento, in salita rispetto al 2,1 per cento di ieri. In calo i ricoveri ordinari, mentre tornano ad aumentare le terapie intensive. (Qui il bilancio completo)

Ore 16,45 – Draghi: “Aggressioni No Vax vigliacche, ribadisco il mio invito a vaccinarsi” – “Voglio ribadire il mio invito a vaccinarsi. È un atto verso se stessi, di solidarietà verso gli altri, di protezione verso la famiglia”, ha detto Draghi . “La campagna vaccinale è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani”, lo ha detto il premier Mario Draghi nella conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei ministri, in cui ha ricordato che i vaccinati sono attualmente al 70 percento. Draghi è anche intervenuto sulle tensioni della maggioranza sul green pass, dicendosi favorevole alla sua estensione. “Il chiarimento aspetta ai partiti, è chiaro che è auspicabile una maggiore disciplina”, ha detto, chiarendo che “il governo va avanti”. (Qui la notizia completa)

Ore 14.00 – Green pass, commissione Camera approva estensione validità a 12 mesi – Il green pass per i vaccinati avrà una validità di 12 mesi. Lo prevede un emendamento approvato dalla commissione Affari sociali al decreto sulla certificazione verde. Sull’estensione del green pass erano stati presentati due emendamenti identici dal Pd (a prima firma della capogruppo Elena Carnevali) e dalla Lega (prima firma Rossana Boldi).

Ore 13.30 – Ema-Ecdc,terza dose non è urgente – “Sulla base delle prove attuali, non è urgente la somministrazione di dosi di richiamo dei vaccini Covid-19 alle persone già completamente vaccinate nella popolazione generale”. Lo scrivono l’Agenzia europea del farmaco (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una nota congiunta a seguito di un rapporto tecnico pubblicato ieri dall’Ecdc nel quale si rileva invece la necessità di una dose di richiamo per “le persone con un sistema immunitario gravemente indebolito”.

Ore 12.50 – Lagarde: “Paesi avanzati siano generosi con vaccini” – Per supportare la ripresa “dobbiamo vaccinarci”. A sostenerlo la presidente della Bce, Christine Lagarde. “Se non vacciniamo l’intero mondo, come dovremo, il Covid tornerà a perseguitarci”, ha detto ad un forum del World Economic forum assieme a Klaus Schwab, fondatore del Wef. Per farlo il mondo “deve essere più generoso coi vaccini” perché così “farà i propri interessi”. “Sono stupida che l’intera comunità globale non riesca a mettere assieme 50 miliardi di dollari per spingere la vaccinazione in quei Paesi dove solo il 2% della popolazione è vaccinato”, ha aggiunto.

Ore 12.30 – Green pass: Tar respinge istanza sospensiva personale scuola – Il Tar del Lazio con i decreti monocratici 4531 e 4532 depositati oggi ha respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal ministero dell’Istruzione con cui è stata stabilita la disciplina in materia di possesso di certificazione anti-Covid del personale scolastico. In ordine “al diritto del personale scolastico a non vaccinarsi, in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile”. Lo scrivono i giudici del Tar del Lazio nei decreti con cui ha respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione con cui è stata stabilita la disciplina del Green pass per il personale scolastico. Inoltre le persone munite di green pass potranno accedere liberamente alle “feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose”. Lo prevede un emendamento al decreto sulla certificazione Verde approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera.

Ore 12.15 – Ue, pronti a forniture per terza dose di vaccino – “Come sapete abbiamo concluso un terzo contratto per la fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid con BioNTech-Pfizer. Lo scopo del contratto era anche di assicurare la preparazione all’eventuale emersione di nuove varianti ed essere preparati per la terza dose, qualora dovesse essere necessaria per tutti”. Lo ha dichiarato un portavoce della Commissione europea. “I contratti prevedono una fornitura di dosi dal 2021 al 2023. Per la stessa ragione abbiamo esercitato anche l’opzione nel secondo contratto con Moderna per la fornitura di 150 milioni di dosi”, ha aggiunto. “Nella nostra battaglia contro la pandemia, ci siamo assicurati dosi sufficienti per tutti”, ha concluso.

Ore 07.00 – Oms monitora nuova variante Mu – L’Organizzazione mondiale della sanità sta monitorando una nuova variante Mu che è stata identificata per la prima volta in Colombia a gennaio del 2021. Lo afferma il report settimanale dell’Oms. Secondo l’Oms la variante denominata B.1.621, designata dall’agenzia internazionale come ‘Mu’ il 30 agosto scorso, presenta mutazioni che potrebbero indicare un rischio di “fuga immunitaria”, ossia di una maggiore resistenza ai vaccini. Per ora la nuova variante è soprattutto presente in Colombia e in Ecuador, anche se alcuni focolai sono stati segnalati in altri paesi del Sud America.

COVID, COSA È SUCCESSO IERI

Flop delle proteste contro il green pass nelle stazioni – Le proteste indette ieri pomeriggio contro l’estensione del green pass ai treni a lunga percorrenza hanno finito per attirare solo poche decine di partecipanti, che non sono riusciti a superare i controlli predisposti dalle autorità di fronte alle stazioni ferroviarie. Un risultato ben lontano dall’obiettivo di bloccare le stazioni di 53 città, annunciato la scorsa settimana su diverse chat Telegram che riuniscono attivisti contro il green pass. Le manifestazioni sono state praticamente disertate in città come Roma, Napoli e Bologna, mentre poche decine di persone si sono presentate a Firenze e a Trieste. Qualche momento di tensione a Genova, dove una donna è stata denunciata dopo essersi rifiutata di mostrare i documenti alla polizia e a Torino, dove è stato fermato un manifestante che ha colpito a calci gli agenti di polizia dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti. A Milano una ventina di manifestanti contro il green pass sono stati bloccati mentre tentavano di entrare nella stazione di Porta Garibaldi.

Letta: Lega “al di fuori dalla maggioranza” con voti su green pass – La Lega ha deciso di posizionarsi “al di fuori della maggioranza”, scegliendo di votare contro il green pass in commissione alla Camera. Lo ha dichiarato il segretario del Partito democratico Enrico Letta a margine della Festa nazionale dell’Unità a Bologna, chiedendo “un chiarimento politico” a riguardo, “perché la Lega oggi, di fatto, si mette contro e fuori la maggioranza”. “Quello che sta succedendo oggi pomeriggio alla Camera, dove in commissione la Lega di fatto è uscita dalla maggioranza e ha votato contro il green pass, contro anche il voto che la Lega aveva dato in Consiglio dei ministri, dimostra una situazione intollerabile”, ha ribadito. “C’è bisogno di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Le forze politiche devono essere le prime a dare il segno positivo e di unità perché il nostro Paese in questo momento funzioni e perché tutte le cose funzionino”. Qui l’articolo completo.

Ue, 30% o meno di vaccinati in Bulgaria e Romania – L’agognato traguardo è stato raggiunto: il 70 per cento della popolazione adulta dell’Ue ha completato la vaccinazione contro il Covid-19. Ma dietro all’annuncio di martedì della Commissione europea sulla missione compiuta si cela una forte differenza tra l’Europa occidentale e quella dell’Est, con quasi tutti i Paesi dell’ex blocco sovietico ancora fermi a tassi di vaccinazione inferiori al 60 per cento. Dalle cifre sulla campagna d’immunizzazione pubblicate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie salta all’occhio il ritardo della Bulgaria, che ha completato la vaccinazione di appena il 20 per cento della sua popolazione adulta. La Romania si colloca in penultima posizione, con un tasso al 31,9 per cento, preceduta dalla Lettonia (46,4 per cento) e dalla Croazia (47,7 per cento), l’ultimo Paese ad essere entrato nell’Unione europea.

Tra gli Stati più popolosi che hanno trovato difficoltà nella campagna di immunizzazione dal Covid spicca la Polonia, ferma a un tasso di vaccinazione di poco superiore al 58 per cento. A vantare invece un tasso superiore all’80 per cento, dunque ben oltre gli obiettivi fissati da Bruxelles, sono Malta (90,8 per cento), Irlanda (87,7 per cento), Danimarca, Portogallo e Belgio (tutti e tre al di sopra dell’83 per cento). I quattro Paesi più popolosi dell’Ue – Germania, Francia, Italia e Spagna – si trovano nella fascia tra il 70 e l’80 per cento, con l’Italia che è riuscita solo in giornata, con 24 ore di ritardo rispetto al ritmo medio nel resto dell’Ue, ad agganciare l’obiettivo dei sette vaccinati ogni dieci adulti. La disparità interna all’Unione ha sollevato diversi interrogativi durante la conferenza stampa di oggi della Commissione europea, durante la quale il portavoce dell’esecutivo Ue, Eric Mamer, ha assicurato che Bruxelles non si è dimenticata dei Paesi più in difficoltà. “Stiamo sostenendo gli Stati membri dove si riscontra l’esitazione maggiore alla vaccinazione a comunicare con il proprio pubblico per rinforzare il messaggio che i vaccini approvati nell’Unione europea sono sicuri ed efficaci”, ha detto il portavoce. Incalzato dalle domande sui ritardi nell’Est Europa, Mamer ha poi tagliato corto: “La responsabilità della Commissione è quella di distribuire i vaccini agli Stati, mentre le campagne di somministrazione restano una competenza nazionale”.

Attivato fondo da 140 milioni per discoteche, palestre, parchi – Il ministero dello Sviluppo economico ha attivato il fondo da 140 milioni di euro per sostenere le attività rimaste chiuse per legge a seguito delle misure restrittive anti-Covid. Le discoteche e sale da ballo potranno richiedere i contributi a fondo perduto fino a 25 mila euro. Palestre, impianti sportivi, parchi tematici, eventi di teatro, cinema, arte, fiere e cerimonie potranno invece richiedere fino a 12 mila euro. “E’ un provvedimento doveroso”, ha dichiarato il ministro Giancarlo Giorgetti. Il decreto interministeriale dovrà essere ora approvato dal ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco.

Avranno diritto a usufruire del sostengo economico le attività incluse nell’elenco specificato nel decreto, rimaste chiuse per un periodo complessivo di almeno cento giorni. I termini per poter fare richiesta dei fondi saranno comunicati dall’Agenzia delle Entrate, che procederà successivamente con l’accreditamento diretto del contributo.

Francia, al via somministrazione terza dose per over 65 – In Francia ieri è iniziata la somministrazione della terza dose del vaccino contro Covid a chi ha più di 65 anni e a tutte le persone con comorbidità. Chi appartiene alle categorie aventi diritto potrà prendere appuntamento per un altro richiamo a condizione che siano trascorsi almeno 6 mesi dalla seconda dose. Potrà chiedere un nuovo richiamo anche chi ha completato il ciclo vaccinale con una sola dose perché è guarito da Covid-19 o ha ricevuto il vaccino monodose di Johnson&Johnson, mentre gli immunodepressi, che già hanno ricevuto tre dosi, potranno ricevere una quarta dose. La Francia mira a somministrare un nuova dose di vaccino a circa 18 milioni di persone entro l’inizio del 2022.

D’Amato (Lazio): far pagare cure a no-vax “una provocazione” –  L’assessore alla Salute della regione Lazio, Alessio D’Amato, ha spiegato che la sua proposta di far pagare le cure ai ricoverati per Covid-19 che hanno rifiutato di ricevere i vaccini era solo “una provocazione” che per “far riflettere sui costi sociali ed economici”. In un’intervista a Radio Anch’io, D’Amato ha anche aggiunto tuttavia che “chi vuole essere libero deve sapere che non può esercitare la violenza altrimenti, come chi passa con il rosso, deve pagare una sanzione”.

“Un giorno in terapia intensiva costa almeno 1.500 euro, abbiamo degenze che in media sono sui 17 giorni per cui la comunità e la collettività affronta non solo costi sociali ma anche economici. Non vogliamo chiudere e tornare indietro ma libertà e responsabilità vadano di pari passo. Stiamo lavorando per conoscere questi costi e affinché i cittadini si rendano conto”, ha detto l’assessore.

Google ritarda ancora rientro in ufficio – Google ha deciso di prorogare il rientro in ufficio di altri tre mesi, facendolo slittare al 10 gennaio. L’amministratore delegato Sundar Pichai ha informato martedì i dipendenti della decisione, spiegando come dopo il 10 gennaio gli uffici nei diversi Paesi potranno decidere quando far rientrare i lavoratori in base alle diverse esigenze. Già a luglio Google aveva posticipato il rientro da settembre a ottobre, annunciando che avrebbe chiesto ai dipendenti che tornavano in ufficio di ricevere il vaccino contro il coronavirus.

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