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    Covid, quando finirà e torneremo alla normalità? Lo studio: “Svolta ad agosto”

    Di Antonio Scali
    Pubblicato il 28 Mar. 2021 alle 11:00

    Dopo un anno di pandemia, sono molti gli italiani a non farcela più e a non vedere l’ora che questo lungo incubo finisca, per poter tornare alla normalità. Ma quando davvero potremo riprendere in mano le nostre vite? Le incognite sono ancora parecchie, ma secondo un prestigioso studio, la vera svolta per il nostro Paese potrebbe arrivare già nel mese di agosto. Fondamentale sarà dare un’impennata alla campagna vaccinale, arrivando a 500mila dosi al giorno somministrate, e tenere bassi i contagi, raggiungendo i 50 ogni 100 mila abitanti a settimana (oggi sono oltre 4 volte tanti). A quel punto, tenendo l’indice Rt intorno a 1, ci potrebbero essere significative aperture.

    Si tratta di uno studio elaborato da un gruppo di esperti del ministero della Salute, dell’Istituto superiore di Sanità e della fondazione Bruno Kessler, pubblicato qualche giorno fa e che segnano un road map in positivo. Con l’auspicata accelerata nelle vaccinazioni, la campagna dovrebbe chiudersi in 13 mesi, quindi all’inizio del 2022.

    Così sarà evitato l’80 per cento dei potenziali decessi che si avrebbero in assenza di vaccini. Per l’inizio del nuovo anno, quindi, potrebbero essere eliminate le misure di contenimento del virus, fino ad arrivare ad una situazione “zero Covid” in 18 mesi. Questo lo scenario più ottimistico, che porterebbe l’Italia fuori dalla pandemia in un tempo ragionevole.

    Come detto, però, sono tante le variabili da tenere in conto. Bisognerà almeno raddoppiare il numero di persone vaccinate al giorno, arrivando a 500mila dosi giornaliere, per riuscire a immunizzare circa il 75 per cento della popolazione entro luglio. Ci sono poi altre incognite che non dipendono dalla celerità umana nel vaccinare gli italiani. Non si sa ad esempio ancora quanto dura l’immunità per chi riceve il siero anti-Covid. Se l’effetto del farmaco scomparisse prima di un anno, o addirittura dopo 6 mesi, a partire dal prossimo autunno, o comunque dalla fine dell’anno, ci sarebbe nuovamente la necessità di misure di contenimento forti per evitare una ripartenza del virus.

    Altra variabile incontrollabile è quella delle varianti del virus, che ne possono aumentare la trasmissibilità e quindi la mortalità. In uno scenario di una maggiore trasmissibilità del 20%, l’ipotesi “Zero Covid” sarebbe difficile da raggiungere in due anni. Con un virus più potente bisognerebbe mantenere più a lungo misure di contenimento.

    E ancora la scienza non sa dirci se i vaccini proteggono soltanto dalla malattia ma non dall’infezione. In caso di risposta negativa, bisognerebbe tenere ancora le misure di contenimento. Di certo il discrimine principale resta quello di una adeguata campagna vaccinale. In tal caso ci si può aspettare “il ritorno a uno stile di vita identico a quello pre pandemia nel giro di 7-15 mesi” a partire dallo scorso gennaio “nella maggior parte degli scenari”. Ecco perché già da agosto la luce in fondo al tunnel di questo anno terribile sarebbe molto più vicina.

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