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Cosenza, ragazzo di 16 anni picchiato in strada dallo zio perché gay: “Adesso muori a casa”

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Le strisce pedonali con i colori dell'arcobaleno per la Giornata internazionale contro l'omofobia a Perigueux, in Francia, il 17 maggio 2018. Credit: AFP/GEORGES GOBET

Nella giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, tenutasi il 17 maggio, un ragazzo di 16 anni ha denunciato di essere stato violentemente picchiato in strada dallo zio a Cosenza proprio per la sua omosessualità. Agghiaccianti le parole – riferite da Cilento – che lo zio avrebbe rivolto al ragazzino dopo averlo riaccompagnato a casa sanguinante, con quattro costole rotte ed il setto nasale deviato: “ora muori a casa”. L’episodio è stato denunciato alle forze dell’ordine ed il ragazzo, secondo quanto si è appreso, sarebbe ora tutelato. “Non voglio andare via da casa perché con mamma sto bene, è solo papà il violento. Mamma mi dice sempre: fatti forza e sii coraggioso” ha detto il 16enne secondo quanto riferito dal presidente di Arci Cosenza. Nel suo post Cilento ripercorre tutte le tappe della vicenda.

“Il 17 maggio – racconta su Facebook – ha deciso di legare una bandana rainbow sul suo zaino e uscire con le sue amiche. Durante il tragitto viene fermato dallo zio paterno (avvisato dal papà). Lo zio parcheggia la macchina, si avvicina e sferra un primo schiaffo, che diventa poi un pugno e subito dopo un calcio, una serie di calci. Non contento lo zio chiama altri tre uomini per aiutarlo. Siamo in Calabria, siamo in provincia di Cosenza. Sono state fatte le giuste e necessarie denunce”.

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