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    Ricciardi: “In arrivo migliaia di focolai. Dobbiamo prepararci al fatto che i numeri si alzino”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 15 Giu. 2020 alle 09:56

    Coronavirus, Walter Ricciardi: “In arrivo migliaia di focolai”

    “Dobbiamo prepararci al fatto che i numeri si alzino. Il tracciamento manuale che si sta facendo in questi giorni è importante, ma è essenziale che venga potenziato col tracciamento tecnologico. Teniamoci pronti a migliaia di cluster. Finora le Regioni hanno risposto bene, ma con un numero limitato di casi è facile. Per l’autunno non basterà il tracciamento manuale realizzato fino a oggi, sarà decisiva la tecnologia”.

    A parlare è  Walter Ricciardi, super-consulente del Ministero della Salute e rappresentante italiano al Consiglio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). In un’intervista al Mattino il medico ha sottolineato l’importanza dell’app Immuni.

    “L’app funzionerà a pieno, però, solo se la scaricherà almeno il 60-70% dei cittadini. È fondamentale che la popolazione lo capisca, finora non è stata spiegata molto bene la cosa”, ha sottolineato Ricciardi che ha commentato anche i tre cluster di Roma: “Queste vicende caratterizzeranno un po’ tutto il prossimo periodo, perché la circolazione del virus c’è, quindi è decisivo isolare prontamente i focolai per evitarne l’allargamento, con tamponi su larga scala. Nel Lazio si è vista una buona capacità di risposta da parte del servizio sanitario regionale, si è intervenuti subito.

    Sempre riguardo il Lazio, Ricciardi ha spiegato anche quale valore attribuire all’indice Rt. “L’indice Rt è uno dei parametri, sottolinea la dinamica del contagio. Ma non può essere l’unico fattore. Anche perché quando i numeri sono bassi e c’è un focolaio come quello di questi giorni, è chiaro che l’Rt si alza subito. Per questo non dobbiamo guardare solo a quell’indicatore, ma anche ai numeri assoluti e alla capacità di risposta del sistema sanitario, se si fanno tutti i tamponi necessari per circoscrivere i focolai in tempi stretti. Tocca guardare ai numeri assoluti dei casi positivi. Se si ha l’Rt a 0,9 con dieci casi è un conto, se si ha lo stesso indice con mille casi è tutto un altro scenario. Poi è decisiva la capacità di fare diagnosi tempestivamente e la risposta assistenziale sul territorio. Finora le regioni stanno rispondendo bene nel contenere i nuovi cluster. Ma è chiaro che in questo momento, dato il numero estremamente limitato di focolai, è possibile reagire più facilmente”, ha concluso il medico.

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