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    Perché Alzano Lombardo e Nembro non sono state chiuse il 2 marzo?

    Di Giulio Gambino
    Pubblicato il 3 Apr. 2020 alle 18:47 Aggiornato il 4 Apr. 2020 alle 13:43

    Perché Alzano Lombardo e Nembro non sono state chiuse il 2 marzo? È da lì che è partito il contagio da Coronavirus che ha trasformato Bergamo nel lazzaretto d’Italia. Tutto avviene negli otto giorni, cruciali, tra il 23 febbraio e il 2 marzo. Quella domenica 23 febbraio il pronto soccorso di Alzano chiude improvvisamente per due casi accertati, e poi riapre tre ore dopo, senza nemmeno essere sanificato. Parte un via vai di medici, infermieri, parenti. Il tutto mentre il contagio continua a diffondersi. A Bergamo come a Brescia.

     

     

    Da lì succede più o meno di tutto, e inizia la seconda settimana cruciale per capire cosa è avvenuto nella Val Seriana, quella che va dal 2 al 9 marzo. Lunedì 2 l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) invia al Governo una nota riservata – che noi di TPI abbiamo potuto visionare in esclusiva – in cui si chiedeva l’isolamento immediato e la chiusura di Alzano e Nembro (Bergamo), e anche di Orzinuovi (Brescia), vista l’incidenza di casi Covid-19, con la conseguente creazione di una zona rossa come quella di Codogno.

     

     

    Nota che riceve anche la Regione Lombardia. Ma non avviene nulla di tutto questo. Né la Regione né Governo fanno nulla. Il 5 marzo l’ISS reitera la richiesta, integrando la famosa nota il cui contenuto è stato rivelato da TPI con un secondo invito a chiudere quell’area. Ancora nulla. Perché le aziende della Val Seriana – 400 imprese, circa, 4mila dipendenti, con un importante indotto sull’export italiano – continuano a operare? Perché la loro attività non cessa?

    Il giorno dopo – 6 marzo – l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, in conferenza stampa mette le mani avanti e conferma implicitamente di aver ricevuto la nota dell’ISS, scaricando la eventuale e futura responsabilità (nella mancata chiusura) sul governo. Inizia così la più classica tra le discipline di cui la politica si è resa campione negli anni: lo scarica barile.

    L’8 marzo Conte chiude la Lombardia. Segue la folle fuga ad alto rischio contagio (peggio mi sento). Il giorno dopo chiude l’Italia. Ma è troppo tardi. La Protezione Civile ha persino confermato pubblicamente a una giornalista di TPI di aver ricevuto, e valutato in sede di tavolo scientifico, la nota dell’ISS. Il Presidente del Consiglio Conte si è impegnato con il nostro giornale a fornire una spiegazione dell’accaduto. Come mai Alzano e Nembro non sono state chiuse?

    La giornalista Francesca Nava ha realizzato per il nostro giornale una inchiesta in più parti e se oggi conosciamo queste informazioni è grazie al suo lavoro.

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