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Migliaia di contagi nei mattatoi di tutto il mondo: le cause e i rischi per chi mangia carne

Immagine di copertina
Credit: EPA/MARWAN ALI

Negli Usa alla fine aprile si registravano circa 5mila casi e 20 morti correlati ai macelli, altri focolai registrati negli impianti di Francia e Germania

Migliaia di contagi nei mattatoi di tutto il mondo: le cause e i rischi per chi mangia carne

Dagli Stati Uniti alla Germania, dalla Francia all’Australia, dal Canada all’Irlanda: in tutto il mondo si registrano migliaia di contagi da Coronavirus tra i lavoratori di mattatoi, macelli e industrie di lavorazione delle carni. Negli Usa alla fine aprile si registravano circa 5mila casi e 20 morti correlati ai macelli, ma secondo il Midwest Center for Investigative Reporting i contagi reali associati a questi luoghi sarebbero più di 10 mila. I diversi focolai hanno rischiato di mettere in crisi l’approvvigionamento alimentare nazionale, ma il presidente Usa Donald Trump ha firmato un contestato ordine esecutivo per imporre ai macelli di continuare a lavorare nonostante i rischi sanitari.

S&D

In Germania uno stabilimento di Dissen, in Bassa Sassonia, è stato temporaneamente chiuso, dopo che circa un centinaio di dipendenti sono risultati positivi al Coronavirus, mentre in Francia è stato registrato un focolaio in un macello in Bretagna, con 69 casi di contagio. In Italia il problema si è manifestato in misura minore, ma ci sono stati alcuni casi, come quello di Bari, dove il mese scorso più di 70 dipendenti di un’azienda di lavorazione della carne sono risultati positivi. Ma come mai questi ambienti sono diventati nuovi focolai di Covid-19?

Contagi da Coronavirus nei mattatoi: le cause

Al momento non è ancora certo quali siano le cause dei focolai di Coronavirus nei mattatoi, ma gli scienziati hanno ventilato una serie di ipotesi. Gli impianti di macellazione – già prima dell’avvento del Covid-19 – erano organizzati secondo protocolli igienici abbastanza rigidi, essendo luoghi soggetti a rischi sanitari in generale. Tutti i dipendenti, nei diversi paesi, devono utilizzare guanti, mascherine, cuffie, camici.

Ma allora come è possibile che si registrino tanti casi di contagio? Gli esperti concordano sul fatto che sia assolutamente improbabile che questo sia dovuto al contatto con le carni degli animali. L’infezione di Covid-19 passa da un lavoratore all’altro, probabilmente perché questi sono obbligati a lavorare a distanza ravvicinata e in ambienti chiusi, umidi e a bassa temperatura, che possono favorire la trasmissione del virus.

Secondo altre ipotesi, il contagio avviene nelle sale in cui i dipendenti si cambiano e si lavano, quando cioè non indossano le protezioni. In alcuni casi i contagi potrebbero avvenire all’esterno, nelle case dove abitano i lavoratori: in Germania, ad esempio i dipendenti – per lo più immigrati impiegati a basso costo – vengono alloggiati in residenze comuni e trasportati in pullman negli stabilimenti.

Sicuramente, il fatto che in diversi paesi gli impianti siano rimasti aperti durante il lockdown, per garantire l’approvvigionamento della carne, non ha aiutato. Secondo gli esperti in USA distanziare i lavoratori come indicato dai centri per il controllo e la prevenzione delle malattie per rallentare la diffusione del virus, “comporterebbe una minore produttività, un rallentamento della catena di macellazione e quindi renderebbe gli impianti meno redditizi”, come denuncia l’associazione Animal Equality. “Per questo i lavoratori hanno continuato a lavorare in condizioni poco sicure ed il risultato è stato disastroso”.

Esistono rischi per chi mangia carne?

Secondo gli esperti, i casi di contagio nei mattatoi e negli impianti di lavorazioni delle carni non rappresentano un rischio diretto per chi mangia la carne. Il Coronavirus, infatti, si contrae per via respiratoria, non alimentare e la cottura del cibo elimina qualunque virus. Non esistono inoltre evidenze scientifiche per cui il virus resisterebbe sulla carne per le ore necessarie al trasporto fino alle macellerie. Per questo, per chi mangia carne non esistono rischi concreti di contrarre in questo modo il virus.

Leggi anche: 1. Virus indebolito? Cosa pensano gli scienziati del nuovo ceppo scoperto a Brescia / 2. Scienziati di Oxford: “Vaccino in ritardo se i contagi calano. Meglio che il virus resista ancora” /3. Rischio netto e rischio potenziali: gli indici che decidono le riaperture tra le regioni

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