Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:55
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Milano, clochard partorisce e rinuncia al bambino: “Come potevo tenerlo in questa situazione?”

Immagine di copertina

A 24 anni la vita le sembra già del tutto sfuggita di mano: voleva fare l’anatomopatologa, sin da piccola disegnava “benissimo” i corpi umani, ora le andrebbe bene anche un lavoro qualsiasi, “ma chi se la prende una come me?”.

Una clochard che dorme nella stazione della metropolitana San Donato, a Milano, ha partorito un bambino all’ospedale di Melegnano, pochi chilometri a sud del capoluogo lombardo. Ma non ha mai neanche lontanamente pensato di poterlo tenere.

“Che senso aveva? Tanto sapevo che non lo avrei tenuto. Come si fa a tenere un neonato in questa situazione?”, dice parlando con il Corriere della Sera. Il piccolo è diventato adottabile, non essendo stato riconosciuto da nessuno. È nato il 2 dicembre, dopo il ricovero la madre è tornata nel suo giaciglio, che condivide con il suo compagno 29enne.

Insieme sono arrivati in Lombardia dopo essere partiti da un piccolo centro vicino Cagliari. Nel corso della loro vita travagliata, una parentesi felice in Germania: “Lui lavorava come pizzaiolo dentro una fabbrica della Volkswagen, e io facevo lavoretti in nero, stavamo bene”.

Poi un periodo in carcere: “Avevamo dei debiti — taglia corto lei — però lì in prigione ti danno tutto e pure un po’ di soldi”. Con un foglio di via sono arrivati a Milano, dove vivono alla giornata.

“In centro ci mandavano sempre via, qui va bene e se fa troppo freddo andiamo a dormire giù in metropolitana, ma alle 5 del mattino ti cacciano. Ma nei dormitori non ci andiamo perché ci separano”.

Insieme a loro anche le inseparabili bottiglie di birra da 9 gradi e un vermouth molto economico: “Serve per stare qui”. E anche libri. “Io leggo sempre, mi piacciono i thriller e si trovano libri gratis in giro”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Canapa nostra”: il reportage di TPI dalla filiera in Salento che resiste al Decreto Sicurezza
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Per volare in Italia e nell’Ue basta la carta d’imbarco: stop all’obbligo di mostrare i documenti
Ti potrebbe interessare
Cronaca / “Canapa nostra”: il reportage di TPI dalla filiera in Salento che resiste al Decreto Sicurezza
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Per volare in Italia e nell’Ue basta la carta d’imbarco: stop all’obbligo di mostrare i documenti
Cronaca / Roma, esplosione al distributore Gpl: morto uno dei feriti
Cronaca / Impagnatiello, negato l’accesso alla giustizia riparativa
Cronaca / Uccide l’uomo condannato per la morte del figlio: arrestato
Cronaca / Dramma a Orio al Serio: muore risucchiato dal motore di un aereo. Voli sospesi per due ore
Cronaca / Chi era Marta Severin, la sommelier morta nel crollo del tetto del ristorante stellato a Terracina
Cronaca / “L’esame di maturità è una sciocchezza”: studente di Padova rifiuta l’orale per protesta
Cronaca / Cinese arrestato a Milano su mandato Usa: è accusato di spionaggio