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“Che schifo non mi toccare!”: medico della Croce Rossa insultato da un paziente. La sua reazione: “Il razzismo è ovunque in Italia”

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Alle 4 di mattina della notte di mercoledì il medico Andi Ngazo è stato brutalmente aggredito dagli insulti razzisti di un paziente sessantenne che riportava diverse lesioni e ha rifiutato di ricevere le cure dal dottore perché nero. “Che schifo! Non toccarmi eh! Che mi attacchi le malattie!” la portata degli insulti era talmente violenta che i medici hanno dovuto chiamare le forze dell’ordine.

S&D

Ngazo in una dichiarazione su Instagram ha scritto di voler sporgere denuncia. Nel suo testo parla della normalizzazione del razzismo il Italia, inasprito dalla campagna elettorale. “Il razzismo è nell’aria. Lo respiriamo in ogni luogo della nostra società”. La classe politica alimenterebbe questo clima: “Il mio aggressore ha spesso citato il Presidente Zaia suggerendo che il presidente della sua Regione, il Veneto, mi avrebbe “eliminato”: rimozione forzosa di un corpo, di una persona e di un’umanità, (la mia) definita più sporca e schifosa. Le istituzioni non possono permettere che il loro linguaggio possa rassicurare la violenza del pensiero razzista e fascista.”. Luca Zaia, che in passato si era lamentato dell'”africanizzazione del Veneto”, ha reagito dissociandosi dall’accaduto.

La critica del medico si rivolge a tutto l’arco politico “Nessuno dei leader della politica nazionale era a Civitanova Marche per chiedere giustizia per Alika, nessuno sarà domani a fare picchetto davanti la piscina di Asti dove le famiglie nere vengono segregate e tenute fuori. Nessuno domani sarà a Lignano.”.

“La rappresentazione mediatica, le strumentalizzazioni politiche, le narrazioni tossiche in ambito educativo e la mancanza di una sincera discussione sugli effetti del passato coloniale di questo Paese sono tutti gli ingredienti che contribuiscono a mantenere questo status quo di dolore per le persone nere e razzializzate in Italia. Le aggressioni (verbali e anche fisiche) nei confronti dei soggetti neri in questo paese sono atti di normalità da diversi decenni”.

Oltre che a Lignano, Civitanova Marche e Asti, in tutta la penisola si riportano gravissimi episodi di violenze razziste. Con lo ius scholae ancora da discutere alla Camera, la sua bocciatura contribuirebbe a provare che c’è tutto un pezzo di popolazione che rimane escluso da diversi diritti e da una reale riconoscenza.

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