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Catania, al funerale i parenti aprono la bara ma dentro c’è uno sconosciuto: lo scambio di persona in ospedale

Immagine di copertina
Credit: Unsplash

Il Pd locale attacca l'Asp provinciale, che però si discolpa: "Non è colpa nostra"

Famigliari e amici erano riuniti a casa del defunto per la veglia funebre, ma quando il coperchio della bara è stato sollevato si è scoperto che all’interno c’era la salma di un estraneo. L’uomo a cui si stava per tributare l’ultimo saluto era ancora steso su un lettino nella sala mortuaria dell’ospedale. Uno scambio di persona dai contorni macabri.

È successo a Biancavilla, in provincia di Catania. Secondo quanto ricostruiscono i media locali, due uomini coetanei sono deceduti lo stesso giorno all’ospedale Maria Santissima Addolorata. Le due salme sono state collocate nella sala mortuaria del nosocomio, una accanto all’altra, in attesa che le rispettive famiglie potessero recuperarli per il funerale.

Dopo il nullaosta dei parenti, uno dei due corpi è stato consegnata all’agenzia funebre incaricata: preparata la bara, il feretro è stato trasportato nell’abitazione della famiglia. Ma, al momento della veglia, i cari del defunto hanno scoperto che all’interno della bara c’era uno sconosciuto.

Gli operatori hanno evidentemente scambiato per sbaglio le due salme: un errore favorito anche dal fatto che per l’uomo posizionato nella basa i parenti non si erano ancora presentati in ospedale per l’identificazione.

La federazione provinciale del Partito Democratico di Catania ha espresso “profonda preoccupazione e sconcerto” per l’accaduto e ha chiesto che l’Asp di Catania avvii una verifica interna accurata, individui eventuali responsabilità e intervenga con misure preventive per impedire che simili episodi possano ripetersi in futuro”.

Da parte sua, l’Asp di Catania precisa che “le salme sono state regolarmente riconsegnate ai familiari e agli aventi diritto, nel pieno rispetto delle procedure previste e delle normative vigenti”. Secondo l’azienda, “sono stati scrupolosamente applicati tutti i protocolli, documentando puntualmente ogni fase dell’iter”. Eventuali disguidi o problematiche emerse successivamente alla riconsegna, sostiene ancora l’Asp, “non possono pertanto essere attribuiti all’ospedale, che ribadisce di non avere alcuna responsabilità in merito all’accaduto”.
LEGGI ANCHE: L’uomo che si fingeva la madre: “Non riuscivo a separarmi da lei”

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