Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Cassazione, sentenza storica: nell’assegno di divorzio conta anche la convivenza prima del matrimonio

Immagine di copertina

Cassazione, sentenza storica: nell’assegno di divorzio conta anche la convivenza prima del matrimonio

Una sentenza storica. È quella delle sezioni unite della corte di Cassazione, che per la prima volta ha riconosciuto il periodo di convivenza prematrimoniale nel calcolo dell’assegno di divorzio. Una svolta in un aspetto del diritto di famiglia finora aperto a diverse interpretazioni.

Secondo la corte suprema, la convivenza rappresenta “un fenomeno di costume sempre più radicato nei comportamenti della nostra società cui si affianca un accresciuto riconoscimento – nei dati statistici e nella percezione delle persone – dei legami di fatto intesi come formazioni familiari e sociali di tendenziale pari dignità rispetto a quelle matrimoniali”. Anche nelle cause di divorzio, quindi deve essere riconosciuto lo stesso peso al tempo trascorso durante la convivenza e a quello successivo al matrimonio, se anche nel primo si riscontrano “i connotati di stabilità e continuità, in ragione di un progetto di vita comune, dal quale discendano anche reciproche contribuzioni economiche”, riporta la sentenza.

La decisione riguarda il caso di una donna che chiedeva le fosse riconosciuto, nel calcolo dell’assegno di divorzio, il periodo di convivenza prematrimoniale. Durante questo periodo, durato dal 1996 al 2003, era anche nato il figlio della coppia. La donna aveva inoltre deciso, prima ancora di sposarsi, di lasciare il proprio lavoro per dedicarsi alla cura della casa e della famiglia. Secondo la corte di appello di Bologna non risultava però “che ella avesse sacrificato aspirazioni personali e si fosse dedicata soltanto alla famiglia, rinunciando ad affermarsi nel mondo del lavoro” visto che  giuridicamente “gli obblighi nascono dal matrimonio e non dalla convivenza”.

Un’interpretazione smentita dalla Cassazione. Secondo la sentenza, nei sette anni di convivenza si era già creata una divisione dei ruoli domestici che ha creato “scompensi” poi ricaduti sul futuro matrimonio e sul divorzio. A causa di quelle rinunce infatti, la donna non ha poi potuto “garantirsi un mantenimento adeguato”. Secondo la corte, il suo contributo alla conduzione familiare e alla formazione del patrimonio comune della coppia è stato quindi “continuativo e stabile” anche durante la convivenza. Periodo durante il quale sarebbero state prese delle “scelte condivise”, che hanno “conformato la vita all’interno del matrimonio”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chef Rubio aggredito davanti alla sua abitazione a Roma
Cronaca / Filippo Turetta ha ucciso Giulia Cecchettin con 75 coltellate
Cronaca / A chi fa gola il mega-porto crocieristico di Fiumicino
Cronaca / Accolto il ricorso, Ilaria Salis andrà ai domiciliari a Budapest
Cronaca / Fedez e l'aggressione a Iovino, un testimone incastra il rapper: "Era lui"
Cronaca / La Sapienza chiude la Biblioteca Alessandrina per contenere le proteste anti-Israele degli studenti
Cronaca / Francia, assalto a un furgone della polizia penitenziaria: uccisi due agenti
Cronaca / Fedez indagato per il pestaggio di Cristiano Iovino: “Dal suo entourage filtra preoccupazione”
Cronaca / Roma, blitz di Ultima Generazione in via del Corso: imbrattate le vetrine dei negozi della Nike e di Foot Locker
Cronaca / La telefonata tra Fedez e Cristiano Iovino e l’appuntamento trappola per la spedizione punitiva