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Il cardinale Dziwisz contro Pietro Orlandi: “Giovanni Paolo II usciva la sera? Accuse farneticanti”

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Il cardinale Dziwisz contro Pietro Orlandi: “Accuse farneticanti”

Il cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario personale di Papa Giovanni Paolo II, attacca Pietro Orlandi dopo le dichiarazioni che quest’ultimo ha fatto riguardo al Pontefice in merito alla scomparsa della sorella Manuela.

Ospite di DiMartedì, in onda nella serata dell’11 aprile, Pietro Orlandi aveva parlato di un audio, reso pubblico dal Riformista e che avrebbe fatto ascoltare anche al promotore di giustizia del Vaticano Alessandro Diddi, in cui un uomo vicino a Renatino De Pedis, boss della Banda della Magliana e sospettato di aver avuto un ruolo nella sparizione di Emanuela Orlandi, dichiara: “Wojtyla pure insieme se le portava a letto, se le portava, non so dove se le portava, all’interno del Vaticano. Quando è diventata una cosa che ormai era diventata una schifezza, il segretario di Stato ha deciso di intervenire”.

Pietro Orlandi, quindi, nel corso della trasmissione ha rivelato di aver chiesto a Diddi di ascoltare questa persona, aggiungendo: “Quando mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due Monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case, qualche dubbio mi viene”.

Parole che hanno provocato la reazione di Stanislao Dziwisz che le ha definite “ignobili affermazioni criminali”.

In una nota pubblicata su Avvenire, il cardinale parla di “accuse farneticanti sul conto del pontefice San Giovanni Paolo II, in connessione all’amara e penosa vicenda della sorella Emanuela. È appena il caso di dire che suddette insinuazioni che si vorrebbero all’origine scaturite da inafferrabili ambienti della malavita romana, a cui viene ora assegnata una parvenza di pseudo-presentabilità, sono in realtà accuse false dall’inizio alla fine, irrealistiche, risibili al limite della comicità se non fossero tragiche, anzi esse stesse criminali”.

L’ex arcivescovo di Cracovia ritiene che un “crimine gigantesco è stato fatto a Emanuela e alla sua famiglia, ma criminale è lucrare su di esso con farneticazioni incontrollabili, volte a screditare preventivamente persone e ambienti fino a prova contraria degni della stima universale”.

“Come segretario particolare del Papa Giovanni Paolo II posso testimoniare, senza il timore di smentite, che fin dal primo momento il Santo Padre si è fatto carico della vicenda, ha agito e fatto agire perché essa avesse un felice esito, mai ha incoraggiato azioni di qualsiasi occultamento, sempre ha manifestato affetto, prossimità, aiuto nei modi più diversi alla famiglia di Emanuela. A questi atteggiamenti io continuo ad attenermi, auspicando correttezza da parte di tutti gli attori e sperando che l’Italia, culla universale del diritto, saprà con il suo sistema giuridico vigilare sul diritto alla buona fama di chi oggi non c’è più, ma che dall’alto veglia e intercede”.

Poco dopo Pietro Orlandi ha replica sul suo profilo Facebook alle parole di Stanislao Dziwisz scrivendo: “Sta per iniziare il lancio di fango nei miei confronti strumentalizzando quello che dico e come lo dico”.

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