Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:11
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Carabiniere ucciso a Roma, Brugiatelli: “Ho avuto paura, non sono un informatore”

Immagine di copertina

Le dichiarazioni del 47enne, il quale ha innescato la serie di eventi che ha condotto alla morte il vicebrigadiere Rega

Carabiniere ucciso a Roma, Brugiatelli: “Non sono un informatore”

Sergio Brugiatelli, l’uomo a cui i due ragazzi americani hanno rubato lo zaino innescando la serie di eventi che ha condotto alla morte il vice brigadiere Rega, ha fornito alcune precisazioni sul caso del carabiniere ucciso a Roma, prima fra tutte smentendo di essere un informatore, attraverso delle dichiarazioni rilasciate in una nota.

Brugiatelli è una figura centrale nella vicenda, avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 luglio, perché è sospettato di aver indicato ai due studenti statunitensi in cerca di droga il pusher a cui rivolgersi. I giovani gli avrebbero poi rubato il borsello per ricattarlo e chiedergli soldi. Ai due americani infatti lo spacciatore avrebbe rifilato aspirina al posto di cocaina.

Tuttavia, il 47enne ha smentito di essere un “intermediario di pusher né, tanto meno, un informatore delle forze dell’ordine”.

“In questi giorni e notti passate pensando alla tragedia che ha distrutto la famiglia del carabiniere che mi ha salvato la vita – si legge ancora nella nota – ho letto e sentito dai media sulla vicenda curiose e false ricostruzioni che proseguono anche dopo la conferenza stampa degli inquirenti”.

Brugiatelli ha poi chiarito che “Nel borsello rubato, oltre al documento d’identità, c’erano anche le chiavi della casa dove vivo con mio padre, che è molto malato, mia sorella e mio nipote”.

Il 47enne, dunque, ha chiarito di aver avvertito il 112 perché ha avuto paura che “potessero far del male a me e soprattutto a loro”.

“Le stesse minacce che avevano rivolto a me, sono state ripetute poco dopo, quando, con il telefono in viva voce, ho richiamato di fronte ai carabinieri il mio numero di cellulare” conclude Brugiatelli nella nota.

A difendere Sergio Brugiatelli erano già stati i parenti e gli amici dell’uomo, i quali avevano smentito categoricamente che il 47enne fosse un informatore delle forze dell’ordine.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Quindici giorni di carcere per i magistrati: la proposta ideata dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia
Cronaca / Caso Iovino, la mamma di Fedez rompe il silenzio
Cronaca / Fedez denunciato per il pestaggio di Cristano Iovino
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Quindici giorni di carcere per i magistrati: la proposta ideata dell’Associazione Amici di Leonardo Sciascia
Cronaca / Caso Iovino, la mamma di Fedez rompe il silenzio
Cronaca / Fedez denunciato per il pestaggio di Cristano Iovino
Cronaca / Roma, parcheggia il Suv davanti al ristorante e occupa il marciapiede: i passanti apparecchiano sul cofano
Cronaca / Modena, 12enne accusa di violenza sessuale due amici di 15 e 16 anni
Cronaca / “Al pestaggio di Cristiano Iovino c’era anche Fedez”: riconosciuto da due testimoni. Ma il rapper nega: “Io non c’ero”
Cronaca / Studenti chiedono di poter finire l’anno scolastico un mese prima per lavorare, il preside accetta
Cronaca / Padova, 90enne denuncia il marito violento: “Mi picchia da 50 anni”
Cronaca / Napoli, con una schedina da 2 euro fa 6 al Superenalotto e vince oltre 100 milioni
Cronaca / Stazione Termini, uomo viene colpito alla testa da uno sconosciuto: è in gravi condizioni