Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

“Fa troppe multe”, Trenitalia licenzia capotreno. I giudici: “Inflessibile, ma va reintegrato”

Immagine di copertina

Licenziato perché troppo severo nel suo lavoro. Fa discutere il caso di un capotreno sessantenne, in servizio a Venezia, finito nel mirino di Trenitalia per essere troppo ligio al dovere: in un paio d’anni infatti ha fatto migliaia di multe ai viaggiatori del Frecciarossa. “Quelle sanzioni sono stata comminate in maniera arbitraria”, spiega l’azienda, secondo cui alcuni passeggeri avrebbero pagato più del dovuto, altri invece meno. In particolare ciò sarebbe accaduto ben 175 volte tra il 2015 e il 2016.

Errori costati cari alle Ferrovie, visto che in molti casi i passeggeri, facendo ricorso, sono riusciti a farsi togliere l’ingiusta sanzione. E così nelle casse di Trenitalia si stimano circa 10mila euro di mancati introiti. Il 60enne inoltre si sarebbe intascato 415 euro di “premi”. Che però, è la tesi dell’azienda, non gli sarebbero spettati.

Tutti motivi per i quali Trenitalia ha deciso di licenziare il severo capotreno. Il controllore però ha deciso di non arrendersi e ha fatto causa alle Ferrovie davanti al giudice del lavoro di Venezia, chiedendo di essere reintegrato. Per l’uomo 175 multe sono poche se le si guardano in relazione ai suoi provvedimenti disciplinari, ben 5mila in due anni: solo il 3,5%, quindi.

Il capotreno è riuscito a vincere in tutti i gradi di giudizio, nonostante Trenitalia abbia fatto di tutto per evitare di reintegrare il proprio dipendente, spiegando che ormai si era incrinato il rapporto di fiducia con il dipendente. La Cassazione ha stabilito che, seppure il capotreno si è dimostrato inflessibile e severissimo, lo ha fatto sempre negli interessi dell’azienda e non per un tornaconto personale.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Omicidio Mollicone, la testimone: “Serena ha litigato con un ragazzo il giorno della scomparsa”
Cronaca / Montepulciano, 23enne morto sul lavoro: è stato colpito al petto da un tubo di ferro
Cronaca / Milano, abusi su bambine in una scuola materna: maestro arrestato
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Omicidio Mollicone, la testimone: “Serena ha litigato con un ragazzo il giorno della scomparsa”
Cronaca / Montepulciano, 23enne morto sul lavoro: è stato colpito al petto da un tubo di ferro
Cronaca / Milano, abusi su bambine in una scuola materna: maestro arrestato
Cronaca / Napoli, traghetto da Capri urta banchina: una trentina i feriti, uno in codice rosso
Cronaca / Marco Luis (“il bodybuilder più pompato di sempre”) è morto a 46 anni per cause ignote
Cronaca / Armato a San Pietro: arrestato a Roma super ricercato
Cronaca / Come si entra nei Servizi segreti? Ecco il bando per nuovi 007
Cronaca / In 2 anni 32.500 posti in meno negli ospedali italiani
Cronaca / Desenzano del Garda, multato per aver pulito la spiaggia del lago: parte la colletta
Cronaca / Fa retromarcia e investe il figlio di un anno: il piccolo Matteo muore dopo due giorni di agonia