Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Cancellati i concerti in Italia di Gergiev e Romanowsky: “Sono filo-Putin”

Immagine di copertina
Il direttore d'orchestra russo Valery Gergiev. Credit: AGF

Annullate dopo giorni di polemiche le esibizioni del direttore d'orchestra russo alla Reggia di Caserta e del pianista ucraino a Bologna. Soddisfatti il ministro Giuli e la dem Picierno, critici il M5S e leghista Vannacci

Cancellati i concerti in Italia di Valery Gergiev e Alexander Romanovsky, accusati di essere filo-Putin

Ieri, lunedì 21 luglio, nello spazio di poche ore sono stati annullati due concerti in Italia di due musicisti accusati di sostenere il regime del presidente russo Vladimir Putin. La Direzione della Reggia di Caserta ha cancellato lo spettacolo del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, previsto per il prossimo 27 luglio nell’ambito della rassegna “Un’Estate da Re”, mentre il sindaco di Bologna Matteo Lepore, del Pd, ha depennato dal calendario del festival “Cubo Live” l’esibizione del pianista Alexander Romanovsky, programmata per il 5 agosto ai Giardini di Porta Europa in piazza Sergio Vieira de Mello. Entrambe le decisioni sono arrivate dopo giorni di forti polemiche.

Chi è Gergiev e perché il suo concerto alla Reggia di Caserta è stato annullato

Il caso che ha fatto più discutere è stato quello di Gergiev, contro cui si era levata la voce anche di Julija Navalnaja, la vedova del dissidente russo Aleksej Navalny, morto il 16 febbraio 2024 per una trombosi mentre era detenuto in una colonia carceraria nel circondario autonomo Jamalo-Nenec, oltre il circolo polare artico.

Navalnaja aveva chiesto la cancellazione dello spettacolo alla Reggia di Caserta, accusando il direttore d’orchestra si essere “promotore della politica criminale di Putin, suo complice e fiancheggiatore”. Contro lo spettacolo si erano battuti anche alcuni politici italiani, in particolare l’eurodeputata del Pd Pina Picierno, e anche il ministro della Cultura Alessandro Giuli aveva preso posizione contro Gergiev.

Perché Gergiev è accusato di essere filo-Putin
Il musicista russo nel 2014 si schierò pubblicamente a favore dell’annessione della Crimea da parte della Federazione russa e nel 2016 si esibì in un concerto nel teatro romano di Palmira, in Siria, dopo che la città, in precedenza conquistata dall’Isis, era stata liberata dall’esercito siriano fedele al dittatore di Bashar al Assad con il sostegno decisivo delle truppe di Mosca. L’ultimo spettacolo di Gergiev in Italia risale al 23 febbraio del 2022, al Teatro La Scala di Milano: poche ore dopo la Russia avrebbe invaso l’Ucraina.

Il concerto cancellato: Verdi, Cajkovskij e Ravel
Il prossimo 27 luglio alla Reggia di Caserta l’artista avrebbe dovuto dirigere l’orchestra filarmonica del teatro Verdi di Salerno e i solisti dell’orchestra del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo nell’esecuzione dell’overture de “La Forza del destino” di Giuseppe Verdi e nella “Sinfonia n.5” in Mi minore di Pert Ilic Cajkovskij e nel “Bolero” di Maurice Ravel.

La decisione della Reggia di Caserta e le reazioni
Ieri la direttrice della Reggia, Tiziana Maffei, ha disposto l’annullamento dello spettacolo. Una decisione che va in direzione opposta rispetto al volere di Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, l’ente che finanzia la rassegna. De Luca, infatti, si era ripetutamente espresso a favore dell’esibizione di Gergiev, in nome del “dialogo che favorisce la pace”. “Questi si turbano per un concerto, ma ogni giorno muoiono da 70 a 120 bambini a Gaza e nessuno dice niente”, aveva fatto notare il governatore dem.

Il ministro della Cultura Giuli, invece, come detto, si era unito alle voci critiche: “L’arte è libera, ma la propaganda è un’altra cosa”, aveva detto. Dopo la cancellazione del concerto, peraltro, l’esponente del Governo Meloni si è affrettato a chiarire che, pur esprimendo “pieno e convinto sostegno” alla decisione, si è trattato di una “scelta libera e insindacabile assunta dalla Direzione della Reggia di Caserta”. “Pur nel rispetto dovuto alla eccezionale qualità artistica dell’evento – ha dichiarato il ministro – l’annullamento del concerto, anche alla luce di una sopraggiunta strumentalizzazione ideologica di parte, obbedisce a una logica di buon senso e di tensione morale volta alla protezione dei valori del mondo libero”.

Tra coloro che hanno esultato per lo stop allo spettacolo ci sono il leader di Più Europa Riccardo Magi, l’onorevole di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, l’onorevole di Noi Moderati Mara Carfagna, il senatore di Azione Marco Lombardo e il senatore del Pd Filippo Sensi. Ma la paladina numero uno degli anti-Gergiev, in questi giorni, è stata senza dubbi la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, del Pd, che aveva chiesto al compagno di partito De Luca di “intervenire per evitare che i soldi dei contribuenti finiscano nelle tasche di un fiancheggiatore di un regime criminale”.

Sul fronte opposto, la decisione di annullare il concerto è stata fortemente criticata, tra gli altri, dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Cultura di Camera e Senato, secondo cui “vedere il ministro Giuli e vari esponenti politici esultare per l’annullamento del concerto di Valery Gergiev non è solo triste, è deprimente”: “Esultare perché un artista non può più esibirsi, per le sue idee o le sue amicizie personali, è il contrario di ciò che dovrebbe accadere in una democrazia”, attaccano i pentastellati. Critico anche il vicesegretario della Lega Roberto Vannacci: “Se è bravo, io lo farei esibire anche al Parlamento europeo”, ha detto a proposito di Gergiev. Vannacci ha poi aggiunto: “Tra Putin e Zelensky, scelgo Putin. Uno fa il politico da 30 anni, l’altro faceva il comico”.

L’ambasciata russa a Roma, intanto, tuona: “Coloro che pensano che la cancellazione del concerto danneggerà la Russia si sbagliano profondamente”, si legge in una nota. Piuttosto, “sarà inflitto un danno all’Italia, che in questo modo mina la propria autorità e dà motivo di dubitare dell’ospitalità e dell’apertura verso tutti coloro che con il proprio talento, professionalità e sincerità portano nel mondo il bello e l’eterno”.

Chi è Romanovsky e perché il suo concerto a Bologna è stato annullato

A Bologna, la decisione del sindaco Lepore di cancellare il concerto del pianista ucraino Alexander Romanovsky è arrivata in seguito al pressing in particolare del Partito liberaldemocratico di Bologna e del senatore di Azione Marco Lombardo.

Romanovsky, che vive in Italia da quasi trent’anni, è accusato di simpatie con il Cremlino per essersi esibito “sulle macerie del teatro di Mariupol, cittadina devastata dagli invasori russi, simbolo della ferocia dei fascio-putiniani”.

Il pianista avrebbe dovuto suonare alcuni brani di Chopin nell’ambito di “Cubo Live”, rassegna itinerante di spettacoli dal vivo promossa da Cubo, il museo d’impresa del Gruppo Unipol. La rassegna fa parte di “Bologna Estate 2025”, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna.

La cancellazione dello spettacolo decisa dall’Amministrazione felsinea è stata salutata positivamente, tra gli altri, dal leader di Azione Carlo Calenda: “La cancellazione del concerto di Romanovsky a Bologna è la seconda buona notizia della giornata dopo l’annullamento del concerto di Gergiev. E dimostra che in Italia gli anticorpi contro il putinismo ci sono”, ha dichiarato Calenda.

Il Gruppo Unipol, intanto, ha modificato il programma dei concerti: al posto di Romanovsky, il 5 agosto nei giardini di Cubo si esibirà la pianista venezuelana Gabriela Montero.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Catania, al funerale i parenti aprono la bara ma dentro c’è uno sconosciuto: lo scambio di persona in ospedale
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Cybersicurezza, Utilitalia: investimenti delle utility pari a 670 milioni. Del Fabbro: “Siamo davanti a una minaccia importante. Dobbiamo garantire che l’ecosistema italiano sia resiliente”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Catania, al funerale i parenti aprono la bara ma dentro c’è uno sconosciuto: lo scambio di persona in ospedale
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Cybersicurezza, Utilitalia: investimenti delle utility pari a 670 milioni. Del Fabbro: “Siamo davanti a una minaccia importante. Dobbiamo garantire che l’ecosistema italiano sia resiliente”
Cronaca / Garlasco, la perizia conferma: "C'è il Dna di Andrea Sempio sulle unghie di Chiara Poggi"
Cronaca / L’uomo che si fingeva la madre: “Non riuscivo a separarmi da lei”
Cronaca / FS, l’AD Donnarumma: “Nei prossimi cinque anni la rete Alta Velocità crescerà del 50%”
Cronaca / Delitto di Garlasco, gli inquirenti sono convinti di aver trovato il movente
Cronaca / Alberto Genovese incassa 90 milioni di euro dalla vendita di Prima Assicurazioni mentre è in carcere
Cronaca / Andrea Sempio davanti alla casa di Chiara Poggi nel giorno del delitto di Garlasco
Cronaca / Il messaggio di Ilary Blasi a Francesco Totti: “Ma sei impazzito a lasciare da sola in casa una bambina di 6 anni?”