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Bressanone, albergo si rifiuta di ospitare leader dell’Afd: “Non è compatibile con noi”. L’ira della destra locale

Immagine di copertina
Credits: Wiki Commons e Hotelelephant.com

I gestori di un albergo di Bressanone, in provincia di Bolzano, si sono rifiutati di ospitare nella loro struttura Alexander Gauland, co-fondatore e presidente onorario di Alternative für Deutschland (Afd), partito dell’estrema tedesca.

“Siamo una struttura liberale, Alexander Gauland non è più compatibile con noi. Ci sono molti alberghi belli in Alto Adige”, spiega a Rai Südtirol Elisabeth Heiss, titolare dell’hotel. “Non l’abbiamo cacciato”, specifica: “Ho cercato il dialogo e gli ho suggerito di non venire più, per motivi personali ma anche di fondo”.

L’albergo in questione è l’Hotel Elephant, un quattro stelle con 500 anni di storia gestito dalla famiglia Heiss. Hans Heiss, fratello di Elisabeth, è uno storico ex consigliere dei Verdi nella Provincia Autonoma di Bolzano.

La vicenda risale allo scorso ottobre, ma il caso è scoppiato solo ora, in seguito alle critiche che si levano dalla destra altoatesina, a circa tre settimane dalle elezioni parlamentari tedesche – in programma il prossimo 23 febbraio – in cui l’Afd – partito accusato di tendenze neonaziste – punta a imporsi come seconda forza politica del Paese con una percentuale superiore al 20%.

Ad ottobre Gauland, ospite di un talkshow televisivo in Germania, aveva lamentato di non essere più gradito nell’albergo, dove da decenni passava le vacanze.

Elisabeth Heiss, tuttavia, sostiene di non aver “buttato fuori Gauland”. Il colloquio, racconta, “non è stato semplice” e il politico tedesco è comunque rimasto altri quattro giorni all’Elephant. Il rifiuto opposto dall’hotel, spiega la titolare, “è dovuta al fatto che la presenza di Gauland potrebbe portare scompiglio tra gli ospiti”, ma la sua famiglia “può continuare a soggiornare qui”.

L’Hotel Elephant si trova nel centro storico di Bressanone e vanta una lunga lista di ospiti illustri. Come ricorda il quotidiano L’Adige, nel 1997 addirittura il Dalai Lama vi soggiornò per un incontro con il governatore altoatesino di allora, Luis Durnwalder, e con gli alpinisti Reinhold Messner e Hans Kammerlander.

La scelta di non voler più ospitare il presidente onorario dell’Afd è duramente criticata da Jürgen Wirth Anderlan, ex comandante degli Schützen (i bersaglieri tirolesi) e attuale consigliere provinciale della lista di estrema destra Jwa, secondo il quale “la linea rossa viene superata, se improvvisamente ospiti non sono più grati a causa della loro visione politica”. “Il vero scandalo – attacca Anderlan – è che l’albergo è molto noto e i titolari sono buonisti che parlano sempre di libertà di espressione e tolleranza”.

Anche il partito dei Freiheitlichen sudtirolesi critica la scelta: “Se qualcuno soggiorna in Alto Adige, si comporta normalmente e paga, allora è un ospite gradito e può tornare. Questo deve valere per tutti”, afferma il segretario Roland Stauder. “Non è accettabile che un albergatore dica che un certo ospite non sia in linea con la sua visione politica, quindi non può più venire in Alto Adige”.

Gauland, 85 anni, ex membro della formazione di centrodestra Cdu, ha partecipato alla fondazione dell’Afd nel 2013 ed è stato portavoce del partito dal 2017 al 2019, anno in cui è stato proclamato presidente onorario.

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