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    Viaggio nel quartiere Pilastro a Bologna, dove Salvini ha citofonato a un 17enne

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 22 Gen. 2020 alle 19:43

     

     

    Il presunto spacciatore 17enne a cui Salvini ha citofonato a Bologna? I suoi coetanei lo difendono, le persone più mature no. È quanto emerge chiedendo agli abitanti del quartiere Pilastro, all’indomani del discusso blitz del leader della Lega.

    “Non possono accusare una persona senza sapere nulla, lui è un bravo ragazzo, non fa queste cose”, sostiene una giovane. “Non è vero che spaccia, con tutte le cose che ha da fare non penso che vada a spacciare”.

    “Lo conosco da quando ha 3 anni, è un ragazzo tranquillissimo, va a scuola, gioca a calcio, di famiglia per bene”, conferma un’altra. “Per me Salvini poteva fare altro, anziché fare le sceneggiate: poteva andare a trovare il centro sociale per i disabili o quello per i minorenni”.

    Pilastro? “Tutti pensano che sia un quartiere di merda, ma solo perché siamo di etnie diverse”, osserva una 18enne.

    Di tutt’altro avviso un signore con i capelli e baffi bianchi. “Questo è un quartiere di spacciatori e di delinquenti, nonostante quel che dice il sindaco. Sono loro ad alimentare l’odio finché riempiono le case dell’ente pubblico con questa gente”, dice.

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