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In bici sulle strisce pedonali, la multa arriva a 860 euro. “È ingiusto, non pago”

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In bici sulle strisce pedonali, la multa arriva a 860 euro. “È ingiusto, non pago”

Una multa per aver attraversato sulle strisce pedonali in bicicletta. Sta facendo discutere la sanzione inflitta nel 2017 a un docente universitario di Trento, che si è sempre rifiutato di pagare. Così, negli ultimi sei anni, il conto per Giuseppe Scaglione, 68 anni, è arrivato fino a 860 euro. Non è bastato a convincere il docente di Architettura e urbanistica a desistere, come dimostra una lettera inviata al Corriere della Sera.

“Il 21 maggio raggiungo da casa la stazione ferroviaria di Trento in bicicletta. Erano le 7.40 e la città era semideserta. Attraverso in bici un breve tratto di strisce pedonali, circa 2 metri, e dopo un istante sento il fischietto di un vigile urbano”, ha ricordato il docente, che quella mattina stava correndo a prendere il treno per andare a Torino e tenere una lezione. “Il fischietto del vigile mi ha fatto sussultare e vista la minuzia dell’infrazione ho chiesto: ‘Ma vi ha dato di volta il cervello? Non c’è nessuno, per quale motivo mi sanzionate? Rischio di perdere il treno’. L’incredibile rigidezza dei vigili urbani di Trento è nota al mondo, ma quella volta mi sembrò del tutto abnorme”, ha scritto Scaglione, che dopo un mese ha ricevuto un verbale di 45 euro.

“Scrivo al sindaco di allora e al capo dei vigili urbani del paradosso di essere stato multato per non aver commesso nulla, anche perché mi risulta che il ciclista ‘può attraversare sulle strisce se non mette in pericolo i pedoni’. Nessuna risposta”. Dopo cinque anni, è arrivato un avviso bonario dei vigili di Trento, con la richiesta di 450 euro. “Così riscrivo sindaco di oggi, Ianeselli, e di nuovo al capo dei vigili urbani. Questa volta il primo cittadino risponde che le multe si pagano, anche se non piace a nessuno”, ha proseguito, ricordando l’arrivo, una settimana fa, dell’ingiunzione di pagamento di Trentino riscossioni per ben 860 euro.

“Mi chiedo se questo modo di agire sia consono a una civiltà che deve fornire servizi a tutela del cittadino e sia giusta ed equa l’applicazione di penali così alte. Dopo aver sempre pagato multe e cartelle esattoriali, in questo caso disobbedisco civilmente”, ha sottolineato. “La mia è una battaglia civile. Ho proposto una transazione, 150 euro è una cifra congrua: se non riesco, pazienza”.

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