Annamaria Bernardini de Pace scrive a Sala: “Se assegnate l’Ambrogino alla Flotilla, restituisco il mio”
La legale ha ricevuto la massima onorificenza cittadina nel 2015
Annamaria Bernardini de Pace protesta con il sindaco di Milano Sala per la proposta di assegnare l’Ambrogino d’oro alla Global Sumud Flotilla. L’idea è stata lanciata da due consiglieri di maggioranza, la capogruppo del Pd Beatrice Uguccioni e il consigliere Carlo Monguzzi, i quali hanno suggerito di assegnare la massima onorificenza cittadina alla capomissione Margherita Cioppi. Una proposta che ha innescato diverse reazioni, tra cui quella di Bernardini de Pace, che nel 2015 ha ricevuto l’Ambrogino per aver “diffuso e promosso importanti battaglie di diritto e di cultura civile a sostegno delle donne, delle coppie, di chi affronta il percorso di separazione e divorzio” e per il suo “ruolo prezioso cittadino e nazionale nell’attuazione della Costituzione, del progresso sociale e della libertà”.
La nota legale, infatti, ha preso carta e penna e scritto al sindaco Sala minacciando di restituire il premio qualora l’Ambrogino venisse assegnato alla Flotilla. Bernardini de Pace spiega di aver “appreso con sconcerto che il Partito Democratico e Verdi-Sinistra hanno proposto la candidatura della Global Sumud Flotilla per il prossimo Ambrogino d’Oro, l’onorificenza destinata da Milano (quindi da tutti i milanesi) ai cittadini che, con impegno civico, hanno dato lustro alla città. Questa iniziativa è gravemente inopportuna e profondamente offensiva per il significato che l’onorificenza dovrebbe conservare: premiare chi, con impegno autentico, ha onorato la città di Milano”.
“La cosiddetta ‘flottiglia’ (promossa da movimenti ambiguamente Pro-Palestina e da circuiti di finanziamenti non trasparenti) – scrive ancora l’avvocato – non ha distribuito cibo, non ha soccorso civili: ha messo in scena una provocazione politica, con finalità simboliche e mediatiche, ai limiti della legalità internazionale. Tutto questo non ha nulla a che vedere con il senso civico, la solidarietà o la promozione dell’immagine di Milano nel mondo”. E ancora: “L’antisemitismo mi fa orrore, anche perché tipico delle persone ignoranti. E ogni gesto che legittima, anche indirettamente, un’ambiguità ideologica, finisce per normalizzare un clima intollerabile, nel quale il disprezzo per Israele diventa alibi per nuovi pregiudizi antiebraici”.
Per questo, “qualora tale indecorosa candidatura dovesse essere accolta, le comunico, sin d’ora, la mia volontà di restituire pubblicamente I’Ambrogino d’Oro, che ho ricevuto con orgoglio anni fa. Le chiedo, peraltro, di convocarmi, così da poterlo fare nello stesso giorno della cerimonia ufficiale di consegna ai rappresentanti della Flotilla, cosi che il mio gesto – non polemico ma etico – possa essere compreso nella sua portata simbolica” conclude la legale salutando il primo cittadino meneghino con “rispetto, ma con ferma indignazione”.