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Bambina di 5 anni scomparsa a Catania: trovato il cadavere, è stata uccisa dalla madre

Immagine di copertina

Bambina di 5 anni scomparsa a Catania: trovato il cadavere, è stata uccisa dalla madre

Drammatica svolta nella vicenda della piccola Elena Del Pozzo, la bambina di 4 anni scomparsa ieri pomeriggio nel Catanese. La madre aveva denunciato ai carabinieri di essere stata aggredita da tre uomini. Questa mattina, nel corso del sopralluogo nella casa di famiglia, la donna è crollata in un lungo pianto e poco dopo ha portato i militari nel luogo dove aveva nascosto il corpo della bambina. La notizia è stata confermata dal procuratore della Repubblica di Catania, Carmelo Zuccaro: “Purtroppo, è stato trovato il cadavere della piccola Elena, su indicazione della madre”.

S&D

Il finto rapimento

Una bambina di soli 5 anni è stata sequestrata nel Catanese. A rapire la piccola, secondo la denuncia della madre ai carabinieri di Mascalucia, sarebbero state tre persone armate e incappucciate che l’hanno prelevata e portata via mentre madre e figlia erano assieme in auto a Piano di Tremestieri, dove la piccola frequenta l’asilo. La notizia del sequestro della piccola è stata confermata dalla Procura di Catania che ha aperto un’inchiesta delegando le indagini ai carabinieri.

Sarebbero tre, in particolare, le persone incappucciate, a bordo di un’auto di cui non si conosce targa e colore, ad averla rapita “intorno alle ore 15” di ieri. Lo si legge in diversi post, rilanciati su altrettante pagine Facebook. La notizia, visibile su internet, è anche accompagnata dalle generalità e da una foto della piccola.

La madre della bimba ha presentato la denuncia a Mascalucia, dove vive, andando alla Tenenza dei carabinieri. Ai militari dell’Arma avrebbe detto che a rapire sua figlia sarebbero state tre persone: l’avrebbero bloccata mentre, nella frazione Piano di Tremestieri Etneo, erano in auto dopo che aveva preso la bambina all’asilo. Indagini e ricerche sono state subito avviate nella zona ed estese a un’area più ampia. I carabinieri hanno anche acquisito e visionato dei video di sistemi di sorveglianza a Piano Tremestieri e anche nella scuola materna frequentata dalla bambina per trovare elementi utili alle indagini. Accertamenti e rilievi sono stati eseguiti da militari dell’Arma del Ris di Catania anche su alcune automobili ritenute in qualche modo coinvolte nelle indagini. I genitori e i familiari della piccola sono stati sentiti dai carabinieri per ricostruire frequentazioni e dinamiche che potrebbero essere utili alle indagini che, si sottolinea in ambienti investigativi, “non escludono alcuna pista né ipotesi”.

Cosa indossava

Pantaloncini corti di colore giallo e una maglietta gialla a maniche corte. La bambina di cinque anni il cui sequestro è stato denunciato dalla madre ai carabinieri di Mascalucia, nel Catanese era vestita in questo modo, in una foto sfocata – forse da una telecamera di sorveglianza – diffusa dalle autorità insieme a un’altra che da ore circola sui social. In quest’ultima, che sembra recare la data di una chat dell’8 maggio, la bambina indossa una tuta blu.

Alcuni vicini di casa, nella zona residenziale di Mascalucia con tante villette, sbigottiti e preoccupati, raccontano di una famiglia serena. Da quanto si è appreso, il nucleo familiare vivrebbe insieme ai nonni della bimba e non è dato sapere, al momento, se vi siano dissidi familiari, per quanto non è stato escluso che i genitori della piccola non sarebbero al momento conviventi.

“Sono ore di grande ansia per la nostra comunità e sono personalmente sconvolto da questa notizia. Ho parlato più volte in queste ore con il capitano dei carabinieri della tenenza di Mascalucia al quale ho chiesto maggiori dettagli e notizie. Le uniche cose che mi ha riferito che stanno indagando”, ha commentato il sindaco di Mascalucia, paese di residenza della bambina e della sua famiglia. “Personalmente – ha aggiunto il sindaco – mi sono messo a disposizione per ‘aiutare’ le ricerche anche tramite la protezione civile, i volontari, ma mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga bensì di altro, probabilmente, dinamiche familiari”. “La cosa che mi sconvolge, ho la pelle d’oca mentre parlo – ha concluso Enzo Magra- è che per qualsivoglia vicenda sia potuta accadere e che ci auguriamo possa risolversi al meglio e nel tempo più breve possibile, non si possono mettere in mezzo bambini innocenti che poi piangono per l’intera vita traumi di tal genere. Speriamo vada tutto bene”.

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