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La lettera dal carcere di Alessandro Impagnatiello: “I media hanno trasformato un dramma in un crudo teatro”. La replica dei genitori di Giulia Tramontano: “Miserabile”

Immagine di copertina

La lettera dal carcere di Alessandro Impagnatiello

Alessandro Impagnatiello, l’ex barman 31enne condannato all’ergastolo per l’omicidio della sua compagna Giulia Tramontano e del figlio che lei aspettava da lui, ha scritto una lettera dal carcere di San Vittore, dove è recluso da circa un anno e mezzo.

La lettera è stata consegnata da suo fratello Omar a Giuseppe Cruciani, conduttore del programma radiofonico La Zanzara, in onda su Radio 24: quest’ultimo l’ha letta integralmente durante la puntata di ieri, giovedì 5 dicembre.

Impagnatiello attacca i media: “Pensate solo al guadagno”

Nella missiva Impagnatiello si scusa “eternamente” con Tramontano per “questo inspiegabile e folle male”, per poi scagliarsi duramente contro i mass media, colpevoli a suo dire di aver trasformato “una situazione drammatica in un crudo teatro per la sola soddisfazione del pubblico da casa”.

“Fin dal principio – attacca il condannato – la mia famiglia si è trovata a dover scappare di casa perché pedinata giorno e notte dei giornalisti. E avete mai pensato a mio figlio di 9 anni, che porta sulle sue fragili spalle il cognome di quel mostro dei vostri titoli?”.

“Vorrei tanto essere l’ultimo caso mediatico, ma a quanto pare siete più interessati al guadagno: questa è la ‘banalità dei media’”, conclude Impagnatiello [in basso il testo integrale della lettera].

La risposta dei genitori di Giulia Tramontano

A stretto giro è arrivata la replica dei genitori di Giulia Tramontano. Franco Tramontano e la moglie Loredana Femiano hanno entrambi condiviso nelle stories su Instagram un post con il disegno di un topo e la scritta “Sei un miserabile. No, non la pantegana. Tu”, chiaro riferimento a Impagnatiello.

Proprio un topicida era stato utilizzato dal 31enne per tentare di uccidere Giulia, nei mesi precedenti all’omicidio, che si è consumato poi invece con 37 coltellate.

La lettera dal carcere di Alessandro Impagnatiello: testo integrale

Di seguito il testo integrale della lettera dal carcere di Alessandro Impagnatiello.
Ogni istante della mia esistenza è dedicato a lei, e così anche ora le prime parole sono esclusivamente per te, Juliet, per la meravigliosa ragazza che eri, che sei e sarai. Perché dentro me non cesserai mai di splendere. Per quanto inutili e imbarazzanti siano, ti porgo nuovamente le mie scuse. A te, alla tua meravigliosa famiglia e a tutte le persone toccate da questo inspiegabile e folle male. Mi manchi. So che ci sarebbero tante altre cose da dire ma io e te ce le diciamo tutte le sere. Tu già sai.

Ora però vorrei porre l’attenzione su qualcosa che passa inosservato: la tv e le sue vittime collaterali. In quest’ultimo anno è stata trasformata una situazione drammatica in un crudo teatro per la sola soddisfazione del pubblico da casa. Posso già immaginare quali saranno i titoli: ‘Impagnatiello il narcisista’, ‘Impagnatiello punta i riflettori su di sé’, ‘Impagnatiello fa la vittima’.

Il pm ha detto bene: di questo processo se n’è parlato troppo. Ed è proprio così: siete riusciti a parlare più di me che di Giulia, facendo cadere le date delle udienze in ricorrenze appetibili per il pubblico, l’interrogatorio esattamente un anno dopo il reato, le arringhe esattamente un anno dopo la perdita di Giulia Cecchettin e l’ultimo atto il 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne.

Fin dal principio la mia famiglia si è trovata a dover scappare di casa perché pedinata giorno e notte dei giornalisti. E avete mai pensato a mio figlio di 9 anni, che porta sulle sue fragili spalle il cognome di quel mostro dei vostri titoli? E chi invece ha deciso di suicidarsi perché soffocato dalla tv? Queste sono le vostre vittime.

Vorrei tanto essere l’ultimo caso mediatico, ma a quanto pare siete più interessati al guadagno: questa è la ‘banalità dei media’. Mi spiace utilizzare questo canale per dire ciò che ho da dire, ma forse è l’unico modo perché qualcuno ascolti sperando che in molti invece ci riflettano.

Tutto questo non mi distaccherà mai dal pensiero principale e costante che ho per te, Juliet, dal vuoto che ho lasciato e dall’abisso in cui nuoto. Nuovamente ed eternamente ti chiedo scusa.
Alessandro Impagnatiello

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