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Home » Cronaca

“Hai un sedere grande come un baule”: gli insulti alle atlete azzurre dell’accademia di ginnastica ritmic

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“Avevo paura della mia insegnante e nonostante questo per un periodo ho vissuto a casa sua. Il cibo che mangiavo lo razionava lei: una volta mise il lucchetto alle mensole. Ovviamente io mangiavo di nascosto, altrimenti non avrei mai potuto sostenere 10 ore di allenamento quotidiane. Venivo pesata tre volte al giorno, ma prima andavo in bagno a vomitare”, il racconto della campionessa italiana di ginnastica ritmica Sara Branciamore a Repubblica è solo una delle testimonianze che, dopo le prime rese da Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa hanno travolto il mondo dello sport e il centro federale di ginnastica ritmica a Desio, in cui le atlete si sono formate.

Le ragazze parlano di una pressione esagerata subita da allenatrici e allenatori che, con gli occhi puntati sul loro corpo e sul loro peso, facevano sentire le allieve in colpa per un frutto o un maccherone in più, senza risparmiare commenti spiacevoli sul loro aspetto.

“Una volta ho messo i piedi fuori dalla bilancia per pesare meno, sono cascata e sono stata insultata. Avevo paura che mi potesse mettere le mani addosso, voleva addirittura levare la tutela ai miei genitori. Per tutto il periodo del campionato di A non mi hanno fatto vedere mamma e papà, che tra l’altro si stavano separando. Sono alta 165 cm ed ero arrivata a pesare 36 chili: per un anno non ho avuto le mestruazioni e ancora oggi sono irregolari”, ha proseguito Branciamore.

“Mi sono ammalata di anoressia nervosa, sono stata diverse volte ricoverata in ospedale. Già a 10 anni venivo pesata. Chi prendeva due o tre etti doveva correre intorno alla pedana con i pesi alle caviglie. Una società per cui ho gareggiato mi faceva contare le penne al pomodoro che mangiavo. Alcune frasi le ricordo bene: “Hai un sedere grande come un baule” o “quest’anno non gareggi se non dimagrisci”, ha spiegato invece al quotidiano un’altra delle alunne del centro federale, Victoria Polidori. Dopo il polverone mediatico è stata convocato d’urgenza una riunione tra il neo ministro allo Sport e dei giovani Andrea Abodi, il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Federginnastica Gherardo Tecchi.

“Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. C’è un tribunale ordinario a Brescia e uno federale prontamente sollecitati, quello che emerge andrà valutato”, ha detto il ministro Abodi, riferendosi all’intenzione di accertare le verità. “Forse abbiamo commesso delle leggerezze, strapperò il tesserino agli allenatori che non cambiano metodo”, ha dichiarato Tocchi. “Se questi casi ci sono stati, sono delle eccezioni e non sono accettabili”, ha aggiunto Malagò.

 

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