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Home » Costume

Sex and the virus, torneremo a sentire il desiderio del sesso e a pascolare tutti i Tinder del mondo

Immagine di copertina
Credit: ZUMA Press

Gli americani non sono famosi per il loro particolare acume nelle fasi critiche, di fronte a una scelta intelligente per la propria incolumità, spesso falliscono miseramente. Ad esempio, se oggi le tab per la lavastoviglie sono chiuse nella plastica è merito di uno che aveva finito i marshmallow. Senza dire di quelli che – a decine – hanno trovato brillante l’osservazione del presidente Trump su “questo disinfettante lo distrugge (il virus, nda) in un minuto. Magari possiamo fare lo stesso con un’iniezione, per ripulire i polmoni? Sarebbe interessante provare” e sono finiti al pronto soccorso per aver ingerito candeggina. Su un tema però sono adorabili: il malcelato puritanesimo con cui affrontano il tema della sessualità, con poche meravigliose eccezioni.

S&D

Dan Savage cura la rubrica “Savage love”, giocando con il suo stesso nome per parlare senza filtri di “sesso selvaggio”; fedele solo all’infedeltà, Savage sostiene da sempre le relazioni aperte e la spocchiosa futilità del giudicare le scelte altrui. Tutto con parole molto schiette, talvolta camuffate da asterischi perbenisti, ma che arrivano dritte al cuore (e anche più giù) dei suoi lettori. Ora ha messo un cartello di “Sesso sospeso fino a nuovo ordine!” perfino lui. Al suo posto, incredibilmente, parla chiaro il Dipartimento per la Salute di New York, che ha emesso un decalogo su cosa si può e cosa non si deve fare in tema sessuale in tempi di quarantena. Una traduzione purtroppo non renderebbe la dovizia di dettagli con cui è stato preparato ma vi vengono elencate le persone e le pratiche sicure, con qualche accorgimento per ridurre comunque il rischio di contagio.

Trovano dignità di strumento medico sia i vibratori che cellophane e barriere orali di ogni tipo, finora nascosti in fondo ai cassetti di pochi selezionati fruitori. Viene rivalutato e addirittura incentivato il sexting e il sesso online, nonché dichiarato testualmente che “l’unico sesso veramente sicuro è quello con te stesso”, liberando finalmente la masturbazione dall’incubo della dannazione eterna (per i cattolici) e della cecità (per tutti gli altri). Tema immediatamente raccolto da PornHub che ha regalato esperienze deluxe a tutti i suoi utenti.

Per gente che si beve candeggina a scopo terapeutico, è meglio abbondare di particolari e non lasciare nulla di innominato: ecco quindi le istruzioni per i disinfettanti (“sanitizza il tuo sex toy ma risciacqualo bene in acqua prima di usarlo, certe zone sono molto delicate”) e anche consigli per chi “si guadagna da vivere con il sesso” affinché trasferisca la sua attività online. È curioso tutto questo parlare chiaro, per un mondo da sempre così timido sull’argomento. Forse anche più strano pensare che questa mini rivoluzione sessuale, che nobilita quanto era prima un tabù, arrivi proprio nel momento in cui, accidenti, non si può più fare sesso libero e spensierato!

E tocchiamo qui una nota dolente. Durante la quarantena, segregati in casa, da soli o comunque con il partner di sempre, siamo tutti in questa stessa situazione, estremizzata per rubare un sorriso. Maschi mediamente immobili da un mese, con il fido bicchiere alcolico sulla sponda del divano, davanti all’ennesima replica. Femmine incattivite da pulizie parossistiche, senza lo sfogo di un massaggio o una pedicure, con la ricrescita al baffetto, e non solo. È assodato, la reclusione ha un effetto negativo sulla libido, con numeri troppo deprimenti per riportarli qui; siamo ben lontani dai primi meme sui social sul “baby boom”. Siamo in cattività, ragazzi; esattamente come i panda, non siamo proprio tentati di preservare la continuità della specie, che sia per mancanza fisica del partner o per un misto tra noia e fastidio di una convivenza forzata. In una settimana al mare col moroso si performa gioiosamente più volte al giorno, rinchiusi in albergo mentre fuori la vita continua. Ora però non è una scelta: siamo costretti a vivere ogni dannato momento della giornata con la stessa persona e, dopo un primo inizio di stupore a riscoprirci, emerge che forse stavamo meglio nel dubbio di prima della scoperta. E così, addio ginnastica da camera.

Scientificamente, è ormai chiaro che del virus sappiamo praticamente solo quel che non sappiamo. Teorema ancor più valido se applicato al sesso, un’attività su cui non si è studiato, per ovvie priorità, e che mescola molti umori corporali. Una vecchia pubblicità progresso, ideata per creare consapevolezza intorno a un virus non meno misterioso e letale di questo, l’HIV, diceva “se lo conosci, lo eviti”; proviamo quindi a conoscere quello che si può. Iniziamo dicendo che non è confermata la presenza e trasmissibilità del SARS-Cov-2 nelle secrezioni sessuali, mentre è stato identificato nelle feci e ovviamente nella saliva. Allerta gialla quindi durante il sesso vaginale (limitando al minimo i baci e mantenendo le distanze) e allerta rossa lampeggiante nel sesso orale e anale, per cui i presidi per evitare le malattie veneree dovrebbero essere efficaci, ma non si sa mai. Non sembra questo il momento del “famolo strano” e non è questione di giusto o sbagliato: non è la sessualità in sé pericolosa, specie per due persone che vivono insieme, ma la vicinanza che il sesso richiede per essere praticato e lo scambio di secrezioni. Insomma, sembra che l’unica persona di cui ci possiamo fidare veramente, nel sesso come in tutto il resto, siamo noi stessi. E che il secondo soggetto meno pericoloso sia proprio quell’Altro con cui dobbiamo già dividere pranzo cena e divano, quello che – diciamocelo – tra peli irsuti, insofferenza e bassa autostima, in questi giorni ci fa sesso come una piastrella del bagno. Sbreccata.

Teniamo duro. Passerà anche questo momento, torneremo a sentire il desiderio del sesso con il nostro amore di sempre, a cercare un partner e perfino a pascolare tutti i Tinder di questo immenso mondo; lasciamo il panda al suo eucalipto e proviamo a copiare dai ricci, invece. Animali adorabili sempre, ma particolarmente adatti al nostro caso. I ricci, vista la situazione spinosa, devono osservare tutte le cautele necessarie per non far male a se stessi e all’altro, mentre si amano… amiamo responsabilmente, ma non smettiamo di farlo.

Leggi anche: Coronavirus, il sesso è contagioso? Le regole dell’infettivologo
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