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Arte dal basso: il crowdfunding di ReWiters che ti consente di pubblicare i tuoi lavori

Parte oggi un crowdfunding innovativo: sostenendo il Movimento Culturale ReWriters si riscrive il mondo pubblicando i propri lavori

 

 

S&D

Parte oggi, 12 aprile 2021, una particolarissima campagna di crowdfunding sostenuta da artisti, intellettuali, attivisti (per esempio Nancy Brilli, Vauro, Annalisa Corrado, Karma B., Arianna Porcelli Safonov, e tanti altri), ma anche professionisti o giovanissimi. Stiamo parlando del Movimento Culturale ReWriters, fondato dalla giornalista e scrittrice Eugenia Romanelli, che ancora una volta fa parlare di sé per la capacità di rottura di qualsiasi schema in nome di una sorta di rivoluzione culturale.

Un crowdfunding che, mentre chiede aiuto, ne dà: sostenendo la campagna, infatti, a partire da soli 5 euro, si potrà partecipare a un contest che prevede la pubblicazione dei propri sogni nel cassetto, da una poesia o un racconto, fino a un’opera d’arte, una vignetta, una illustrazione, un progetto fotografico o un’inchiesta.

Riscrittura collettiva e dal basso nomen omen: per davvero. Perché è questa la mission del movimento, nato soli 9 mesi fa, al Museo MAXXi di Roma, in piena Pandemia, quasi a sfidarne la condanna.

“Riscrivere (re-write) l’immaginario della contemporaneità significa dire basta a un modo di pensare, di vivere, di agire che ci sta portando all’autodistruzione – dice Romanelli – significa impegnarsi come attivisti della giustizia intergenerazionale nella costruzione di nuovi modelli e parametri socioculturali basati sul rispetto, sul consenso, sul pluralismo, sull’inclusione, sull’antisessismo, sulla cura, sulla responsabilità”.

“Dal Covid all’emergenza climatica, dall’omotransfobia ai femminicidi, il pianeta ci sta dicendo basta: per homo sapiens sta suonando l’ultima ora. Occorre fare una rivoluzione umana, sfidare il nostro nemico interno e fare leva sul narcisismo buono che ci obbliga a sopravvivere, visto che noi, a differenza di tutte le altre specie, abbiamo la coscienza: un pennacchio evolutivo, come diceva lo psichiatra Gianni Liotti, ma che sarebbe stupido ignorare, soprattutto se in discussione è la nostra stessa sopravvivenza, e quella di chi verrà dopo di noi – che non ce lo ha chiesto”.

Ed ecco che, mentre pochi giorni fa si è riunito per la prima volta il comitato scientifico di ReWriters, composto da quell’élite illuminata e progressista che oggi lavora, ognuno nel suo ambito, per fare innovazione socioculturale e changemaking, e che Romanelli ha scelto contando sulle diversissime voci che rappresentano (da Monica Cirinnà, senatrice PD, al deputato radicale Riccardo Magi, dalla scrittrice Lidia Ravera, alla fotografa Letizia Bataglia, dalla bioeticista Luisella Battaglia, al giornalista Giancarlo Leone, dalla Presidente del Museo MAXXI Giovanna Melandri, al repubblicano europeista Niccolò Rinaldi, fino al durettore di Exibart Cesare Biasini Selvaggi, e tanti altri), oggi ReWriters parla alla cittadinanza, invitandola a coinvolgersi, a partecipare, ad appartenere.

“In un momento in cui si è completamente distrutto il dialogo tra i cittadini e i suoi rappresentanti, è importante tornare a confrontarsi sulla base di un progetto, di un’idea, di obiettivi che siano condivisibili da chiunque”.

Un crowdfunding che è una call to action nuda e cruda, una chiamata al senso di responsabilità personale: diventare dei riscrittori, degli attivisti, custodi e protettori di quella “piazza” che è ReWriters, “Uno dei pochi progetti nell’Italia degli ultimi anni partiti dal basso dove si può costruire un dialogo vero e libero”, ha dichiarato Niccolò Rinaldi.

 

 

“Tutto quello che vedi su questo sito – si legge su ReWriters – è autoprodotto e autofinanziato: dalle manovalanze alle maestranze, dai testimonal fino al Comitato Scientifico, passando per i grandi artisti che firmano le copertine del mag-book e che producono opere per lo shop on-line, tutti donano il loro tempo, il loro talento, l’ingegno, le competenze, il lavoro, le professionalità per portare avanti questo sogno: cambiare il modo di pensare di una generazione per consegnare alla prossima nuovi modelli che possano orientare lo sviluppo di buone pratiche”.

Un’Associazione Culturale piccola, presieduta da Romanelli, che però, in soli 9 mesi, è stata capace di aggregare un’importante massa critica con la sola forza delle idee: “Dalla microscopica gestione familiare con cui siamo partiti – spiega Vera Risi, condirettrice di ReWriters – adesso siamo una macchina portentosa che ha acquistato una sua autorevolezza presso molti interlocutori del nostro paese, una voce capace di influenzare e dare l’esempio. Per andare avanti però abbiamo bisogno di strutturarci”.

Il critico musicale Ernesto Assante, Direttore Artistico del progetto, lo spiega bene: “Tutto è nato con Eugenia ai tavolini di piazza Istria, a Roma: ci siamo detti che andava cambiato tutto, e di getto abbiamo buttato giù quello che oggi è il Manifesto ReWriters. Troppo facile lamentarsi di quello che non va: bisogna rimboccarsi le maniche”.

Occhio al web, dunque, perché a quanto pare l’adesione sui social sarà uno tsunami: “In queste poche ore abbiamo già ricevuto decine di video di sostegno – dice la progettista di ReWriters, l’avvocato Anna Chiara Forte, che ha ideato la campagna – e da domani ognuno li posterà sui propri canali, mentre noi di li lanceremo quotidianamente sui nostri account Facebook e Instagram”.

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