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Quanto costa davvero un prestito personale: calcoli e confronti

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Prima di scegliere un prestito personale, è opportuno valutare i costi totali del finanziamento. Potrebbe non essere, però, così semplice come sembra. Molte persone guardano solo il tasso di interesse e fanno l’errore di sottovalutare altri costi che possono far lievitare la spesa finale. I prestiti includono diverse voci che vanno sommate per avere il quadro completo. Solo così puoi confrontare le offerte in modo equo e scegliere quella che conviene davvero.

TAN e TAEG: le due cifre che devi conoscere:

Due acronimi permettono di capire esattamente come valutare un’offerta di prestito.

TAN sta per Tasso Annuo Nominale, cioè il tasso di interesse puro che la banca applica sul capitale prestato. Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) include invece tutto: interessi, commissioni, spese di istruttoria, assicurazioni obbligatorie e altri costi. Il TAEG ti dice quanto costa davvero il finanziamento e deve essere ben esplicitato. Nei prestiti di Findomestic, per esempio, la rata indicata è comprensiva di tutti i costi obbligatori, come previsto dalla normativa, per garantire trasparenza e tutelare il consumatore sin dalle prime fasi informative.

Esempio pratico: prestito di 15.000 euro su 5 anni con TAN 7,5%, spese di istruttoria 300 euro, commissioni varie 150 euro porta a un TAEG 8,2%. La differenza può sembrare piccola, ma su 5 anni significa pagare circa 500 euro in più rispetto a quello che penseresti guardando solo il TAN.

Tutte le voci che compongono il costo:

Un prestito personale include diverse voci di spesa che molti sottovalutano. Gli interessi rappresentano la parte principale del costo e si calcolano sul capitale residuo, almeno nei casi di un ammortamento standard. Le spese di istruttoria sono una commissione una tantum per l’analisi della pratica, di solito tra 100 e 500 euro. Alcuni istituti applicano commissioni di incasso rata da 1 a 3 euro per ogni rata incassata.

Le assicurazioni per coprire morte, invalidità o perdita del lavoro in genere non sono obbligatorie. La banca però può chiedere garanzie specifiche e invitare il cliente alla stipula. Se decidi di estinguere il prestito prima della scadenza, potresti pagare penali per la chiusura anticipata. Ci sono anche costi per invio estratti conto e comunicazioni, ma spesso puoi evitarli scegliendo il digitale.

Come calcolare il costo totale: esempi pratici

Ipotizzando un prestito di 10.000 euro su 4 anni con TAEG 9%, paghi rate mensili di 249 euro per un totale restituito di 11.952 euro. Gli interessi e costi ammontano a 1.952 euro.

Con 20.000 euro su 6 anni al TAEG 7,5%, le rate mensili sono 346 euro e restituisci in totale 24.912 euro. Gli interessi e costi salgono a 4.912 euro.

Per 5.000 euro su 2 anni al TAEG 11%, paghi 232 euro al mese per un totale di 5.568 euro. Gli interessi e costi sono 568 euro.

Come vedi, la durata influisce molto sul costo totale. Rate più basse significano più anni di interessi.

Confrontare le offerte: la metodologia giusta

Per confrontare prestiti diversi, usa sempre il TAEG. È l’unico modo per comparare mele con mele.

Esempio di confronto per 12.000 euro su 5 anni: la Banca A offre TAN 6,8% con spese 250 euro per un TAEG 7,4% e costo totale 2.384 euro. La Banca B propone TAN 7,2% con spese 100 euro per un TAEG 7,6% e costo totale 2.472 euro. La Banca A, quindi, costa meno nonostante il TAN simile, grazie alle spese inferiori.

I fattori che influenzano il tasso:

Il tasso che ottieni può dipendere da diversi elementi:

  • reddito e stabilità: uno stipendio fisso a tempo indeterminato ottiene tassi migliori;
  • importo richiesto: prestiti più alti spesso hanno tassi più bassi;
  • durata: periodi brevi costano di più in percentuale ma meno in valore assoluto;
  • rapporto con la banca: essere già cliente può portare condizioni migliori;
  • garanzie aggiuntive: fideiussioni o garanzie riducono il rischio e il tasso;
  • età del richiedente: i giovani pagano spesso tassi più alti per il rischio percepito, ma dipende dalla banca e dall’offerta specifica.
Come ridurre i costi del prestito:

Puoi abbattere il costo finale con alcune strategie specifiche. Innanzitutto confronta sempre più offerte perché le differenze tra banche possono essere sostanziali. Scegli poi la durata giusta: non sempre la rata più bassa conviene a lungo termine. Valuta infine attentamente i costi accessori perché spese di istruttoria basse possono fare la differenza sul totale.

Se pensi di poter chiudere prima della scadenza, verifica anche le penali per l’estinzione anticipata. Le banche spesso fanno sconti ai clienti fedeli, quindi prova a negoziare se sei già cliente. Leggi bene cosa è davvero necessario e aggiungi assicurazioni facoltative solo se lo ritieni necessario per tutelarti contro gli imprevisti.

Errori comuni da evitare:

Molte persone commettono errori che costano caro. Guardare solo la rata mensile è uno dei più frequenti: una rata bassa può nascondere un costo totale molto alto. Ignorare il TAEG è altrettanto pericoloso perché è l’unico numero che conta per i confronti reali tra offerte diverse.

Non leggere attentamente i costi accessori porta sempre sorprese spiacevoli dopo la firma. Scegliere durate troppo lunghe può sembrare conveniente per le rate basse, ma significa pagare molti più interessi. Il prestito deve essere, insomma, sostenibile nel tempo, quindi non considerare la propria situazione finanziaria reale è un errore che può creare problemi gravi.

La trasparenza fa la differenza:

Un prestito è un impegno importante che dura anni. Non farti ingannare da pubblicità che promettono tassi stracciati senza specificare le condizioni. Le offerte serie mostrano sempre il TAEG in modo chiaro e spiegano tutti i costi inclusi.

Il prestito più conveniente non è sempre quello con il tasso nominale più basso, ma quello con il TAEG più vantaggioso. Prenditi dunque tutto il tempo necessario per capire i numeri, perché una scelta sbagliata oggi può costarti migliaia di euro nei prossimi anni.

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