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Home » Politica

Ferrara, la Lega festeggia coprendo lo striscione per Regeni

Immagine di copertina

Ferrara bandiera Lega striscione Regeni – Dopo 70 anni il comune di Ferrara è passato nelle mani del centrodestra: il nuovo sindaco, uscito vincitore dal ballottaggio del 9 giugno, è Alan Fabbri che ha sottratto la poltrona di primo cittadino al suo sfidante del centrosinistra.

S&D

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La vittoria dell’esponente della Lega è stata largamente celebrata dai suoi sostenitori in città, ma dopo poche ore sono già scoppiate le prime polemiche.

Alcuni sostenitori di Fabbri infatti hanno deciso di appendere il cartellone con il simbolo del Carroccio sullo scalone del Municipio in segno di vittoria.

Peccato però che nel farlo abbiano coperto prorpio lo striscione di Amnesty International dedicato a Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto e sulla cui morte non è stata ancora fatta luce.

Un gesto che pesa ancora di più se si considera che solo alcuni giorni prima lo stesso striscione che ricorda il ragazzo italiano era stato rubato e ricollocato sul palazzo del Comune solo dopo essere stato ritrovato.

In rete si sono subito diffuse le foto del cartellone della Lega, poi rimosso, e in tanti hanno criticato il gesto dei sostenitori del neo sindaco.

I risultati delle elezioni  – Sono stati 15 i comuni tornati al voto domenica 9 giugno per il ballottaggio: 7 città sono andate al centro destra, 6 al centro sinistra, una al M5s e una ad una lista civica. I sindaci uscenti erano 4 del centro destra, 9 del centro sinistra e due del M5s.

I pentastellati sono riusciti a conquistare solo la città di Campobasso, l’unico dei 15 capoluoghi in cui un loro esponente era riuscito ad accedere al ballottaggio.

Il risultato più importante però è stato quello di Ferrara, che per la prima volta, dal dopoguerra a oggi, vira a destra. Il nuovo sindaco è Alan Fabbri, che supera il candidato del centro sinistra di oltre 10 punti. Anche Forlì, tra le roccaforti rosse, passa alla destra.

Cambio di amministrazione anche a Livorno, che dopo Filippo Nogarin (ex M5s), passa al centro sinistra.

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