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Home » Esteri

Banlieue, il libro di Pier Paolo Piscopo che mostra le origini del terrorismo in europa

Immagine di copertina
La copertina del libro di Pier Paolo Piscopo, Banlieue tra emarginazione e integrazione per una nuova identità

L'oggetto della ricerca di Piscopo sono le banlieues: quei comuni poveri, limitrofi alla periferia di Parigi, contraddistinti da un alto tasso di immigrati e da poca mobilità sociale, divenuti protagonisti di drammatici fatti di cronaca

Il libro di Pier Paolo Piscopo, Banlieue. Tra emarginazione e integrazione per una nuova identità, fa luce sul retroterra sociale di provenienza di chi ha effettuato gli attacchi terroristici nel 2015 in Francia.

S&D

In questo modo si cerca di contribuire alla ricerca scientifica sull’immigrazione e i relativi fenomeni di shock a essa connessi che tutta l’Unione europea sta affrontando.

Il caso francese dà l’opportunità di conoscere un paese con un’immigrazione di lunga data e vedere la sua situazione attuale in alcune periferie come si è andata evolvendo.

Nella fattispecie sono stati studiate le banlieues: quei comuni poveri, limitrofi alla periferia di Parigi, contraddistinti da un alto tasso di immigrati e da poca mobilità sociale, divenuti protagonisti di drammatici fatti di cronaca.

La situazione interna, dopo aver abitato presso le municipalità di origine degli attentatori, è descritta a fondo e sono studiati i fenomeni del terrorismo e dell’immigrazione sotto la luce sociale, storica e politica.

L’immigrazione stabilendosi nelle periferie delle grandi città ha prodotto la sedimentazione e l’incontro di culture diverse, in habitat con valori e tradizioni a volte opposti che ora creano dei conflitti latenti, come una miccia sempre accesa e pronta ad esplodere.

Lo studio s’inserisce nel dibattito contemporaneo tra i diritti della democrazia, della tolleranza e delle libertà, che molti scorgono nel ruolo che debba avere l’europa con gli altri popoli e coloro che credono in un’europa disgregata proprio dall’immigrazione di questi altri popoli.

La lettura è utile per conoscere cosa si dovrebbe evitare per non far sì che la più fosca ipotesi di futuro possa avverarsi anche in Italia.

Uno dei problemi è la scarsa attenzione mostrata alle politiche d’integrazione verso gli abitanti, cittadini immigrati e non.

La domanda centrale a cui si è cercato di dare risposta è come mai gli attacchi terroristi sono stati effettuati da ragazzi provenienti dalla fascia della popolazione autoctona di seconda generazione e di banlieue?

Pur sapendo che lo sviluppo di cellule terroristiche, aderenti ad organizzazioni internazionali, è dovuto a scelte di politica estera, ci si è proposti d’integrare qui un motivo politico esterno ad uno interno sociale delle periferie.

Sono state studiate le politiche interne adottate dalla Francia e si è pervenuti ad elaborare un quadro di insieme sul dove è necessario intervenire, come e con quali politiche.

L’opera di Piscopo, partendo dalla formazione storica delle banlieues, attraversa, nei vari capitoli, il campo architettonico, inquadrandone i problemi urbanistici e studiando la situazione politica e sindacale.

L’autore si è occupato del modello educativo statale e il tipo d’insegnamento impartito. Si è giunti a capire meglio l’Islam attraverso lo studio dei rapporti che sono intercorsi tra la Chiesa cattolica e una repubblica laica. Si è analizzato il sistema di sicurezza, come opera nelle periferie e con quali conseguenze.

Questo ha portato inevitabilmente a studiare la storia, fino ad indagare le dinamiche delle sommosse sociali avvenute nel 2005.

Si sono studiate le seconde generazioni e il modello di integrazione di cui la Francia è ispirazione e come si distingue da quello anglosassone.

In ultimo, il libro confronta i tre stati centrali europei: Regno Unito, Germania e Italia per capirne le differenze e le similitudini, cercando di scorgerne i possibili sviluppi futuri.

L’opera si avvale sia di fonti scientifiche che di prese dirette come interviste sul campo, la digressione è narrativa, bene avvincente lo scorrere dei capitoli e va ad inserirsi in quel filone letterario di critica e inchiesta giornalistica freelance.

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