Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 09:26
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Tutti i punti controversi del Repeal Bill, la legge britannica sulla Brexit

Immagine di copertina
Credit: Reuters/Yves Herman

Contestato, modificato e discusso sia da maggioranza che opposizione, il Repeal Bill è il disegno di legge con cui ritorneranno all’ombra del Big Ben migliaia di norme europee.

LONDRA – L’EU Withdrawal Bill, detto anche Great Repeal Bill, dovrebbe ritornare in Parlamento fra due settimane, passaggio chiave per in tutta la procedura Brexit. Sarà la mega legge che trasformerà le migliaia di regole europee attualmente in vigore in leggi britanniche, da inserire nello statute book, garantendo così che non ci sia nessun vuoto legislativo non appena il Regno Unito sarà fuori dall’Unione europea.

S&D

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Il percorso di approvazione, però, si presenta  pieno di ostacoli, e le diverse difficoltà saranno da vagliare prima nelle rispettive commissioni parlamentari di competenza.

I timori del Parlamento

A Westminster si teme che, per ragioni di tempo, il governo possa bypassare il controllo dei 650 parlamentari, utilizzando la giustificazione della mancanza di tempo necessario per poter trasformare in legge gli oltre 12mila regolamenti europei che in questi ultimi 44 anni l’Ue ha scritto per tutti i paesi membri. Senza queste leggi, una volta fuori dall’Ue, il Regno Unito avrebbe interi settori senza copertura legislativa.

Per circa il 10 per cento di queste disposizioni, il governo intende procedere con il tanto contestato Enry VIII powers, un antico istituto giuridico che consente all’eseutivo di legiferare senza il controllo parlamentare, utilizzando dei veri e propri decreti ministeriali.

Fra i più importanti emendamenti presentati da ambedue gli schieramenti, la richiesta di non abusare di questo antico strumento per riscrivere intere norme in un passaggio epocale per la storia istituzionale del Regno Unito, luogo di secolare tradizione parlamentare.

Voto parlamentare sull’accordo finale fra Regno Unito e Ue

Keir Starmer, ministro ombra per la Brexit, chiede garanzie sulla possibilità che l’accordo finale con la Ue (se raggiunto) venga sottoposto a votazione parlamentare prima del 29 marzo 2019, data prevista per il ritiro di Londra dall’Unione europea.

Fra i conservatori, invece, che al momento sono al governo, Ken Clarke e Domic Grieve, due pesi massimi dei Tories, hanno chiesto non solo che si voti preventivamente il probabile accordo, ma che l’eventuale periodo di transizione di due anni post-Brexit venga inserito per legge.

Sul periodo di transizione proposto, infatti, Theresa May ha detto che questo sarà attuato solo se verrà raggiunto un accordo per le future relazioni con Bruxelles, quindi con un buon esito dei negoziati in corso.

La devolution in Galles e Scozia

I timori riguardano tutte quelle aree di competenza che sia il governo della Scozia che quello del Galles gestiscono in maniera diretta al momento.

Settori quali l’agricoltura, l’ambiente e la pesca, attualmente materia di legiferazione da Bruxelles e amministrate in modo autonomo da scozzesi e gallesi, rientrerebbero infatti immediatamente sotto il controllo del governo centrale di Londra, senza sapere con certezza per quanto tempo.

Scozia e Galles chiedono invece che vengano direttamente gestite subito dai loro governi decentrati, in virtù del potere conferito dal referendum sulla devolution del 1997 durante il governo del laburista di Tony Blair. Queste preoccupazioni sono state manifestate nei recenti incontri fra le parti al n°10 di Downing Street.

Nell’attuale disegno di legge, esattamente alla clausola 11, è previsto che tali settori ritornino a Londra.  Il governo ha promesso che quanto prima rigirerebbe le competenze verso Galles e Scozia, ma Carwyn Jones e Nicola Sturgeon, i due capi di governo interessati, chiedono garanzie immediate promettendo di votare contro nei loro rispettivi parlamenti.

Tali voti, nelle assemblee di Cardiff ed Edimburgo, non sono vincolanti per il governo centrale, ma creerebbero sicuramente un fortissimo strappo sotto l’aspetto politico-istituzionale.

Battaglia quindi garantita per il 14 novembre, quando si ripartirà dalla Camera dei Comuni, per la terza lettura della proposta di legge, con centinaia di emendamenti su cui dibattere.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv attende una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Macron: "Pronti a estendere sanzioni ai coloni violenti"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Ti potrebbe interessare
Esteri / Hezbollah lancia razzi contro Israele: ucciso un civile. Tel Aviv attende una delegazione dall'Egitto per discutere di una tregua a Gaza. Macron: "Pronti a estendere sanzioni ai coloni violenti"
Esteri / Violenza e diritti umani in Colombia: da Montecitorio il sostegno alla Comunità di Pace di San José de Apartadó
Esteri / Regno Unito, due cavalli corrono liberi nel centro di Londra: almeno una persona ferita
Esteri / Esclusivo – Viaggio nell’Europa rurale, dove l’estrema destra avanza sfruttando il senso di abbandono
Esteri / Gaza: oltre 34.260 morti dal 7 ottobre. Media: "Il direttore dello Shin Bet e il capo di Stato maggiore dell'Idf in Egitto per discutere dell'offensiva a Rafah". Hamas diffonde il video di un ostaggio. Continuano gli scambi di colpi tra Tel Aviv e Hezbollah al confine con il Libano. L'Ue chiede indagine indipendente sulle fosse comuni a Khan Younis. Biden firma la legge per fornire aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti. Hamas chiede un'escalation su tutti i fronti. Tel Aviv nega ogni coinvolgimento con le fosse comuni di Khan Younis. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo lancia droni su due basi in Israele. Unrwa: "Impedito accesso ai convogli di cibo nel nord della Striscia"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"