Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:05
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

In Cambogia la democrazia è sempre più a rischio

Immagine di copertina

La situazione è precipitata dopo il buon risultato ottenuto alle elezioni comunali dal partito d'opposizione, il cui leader è stato arrestato il mese scorso con l'accusa di alto tradimento

La settimana scorsa il ministro dell’Interno cambogiano ha chiesto alla Corte suprema di sciogliere il principale partito d’opposizione, il Cambodia National Rescue Party (CNRP), i cui dirigenti sono sospettati dell’organizzazione di un piano per far cadere il governo.

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Il CNRP è l’unico partito d’opposizione a essere riuscito a eleggere rappresentanti in parlamento dopo il voto del 2013, in cui ottenne il 46 per cento delle preferenze contro il 51 per cento del partito di maggioranza, il Partito Popolare Cambogiano (CPP)

In un’intervista concessa al quotidiano britannico The Guardian, l’esponente di opposizione Mu Sochua ha definito la mossa del primo ministro Hun Sen l’ennesimo attacco alla democrazia in Cambogia, che “starebbe scivolando molto velocemente in un buco nero”.

Sochua, che attualmente si trova a Berlino, ha sostituito alla guida del CNRP il leader Kem Sokha, arrestato lo scorso settembre con l’accusa di alto tradimento.

La repressione sarebbe cominciata immediatamente dopo le elezioni del 2013, nelle quali il CNRP era riuscito a mettere sotto pressione il CPP.

Il CNRP è ulteriormente cresciuto nel corso degli ultimi quattro anni fino agli ottimi risultati ottenuti nelle elezioni comunali dello scorso giugno. Questo ha portato all’intensificarsi delle azioni del governo contro l’opposizione.

Tra le misure più drastiche adottate dall’esecutivo guidato da Hun Sen, primo ministro del paese del sud-est asiatico da più di 30 anni, ci sono la chiusura del Cambodia Daily, uno dei giornali più diffusi nel paese, e delle stazioni radiofoniche che ritrasmettevano i programmi di Radio Free Asia e Voice of America.

Mu Sochua, per sei anni ministro nella coalizione guidata da Hun Sen prima delle dimissioni nel 2004, ha invitato la comunità internazionale a reagire alla dura campagna di repressione del CPP: “Il partito di maggioranza, per essere certo di non perdere le prossime elezioni, ha eliminato tutte le voci indipendenti. La radio è pericolosa perché riesce a raggiungere anche le aree più remote”.

“Si è trattato di un processo molto, molto veloce. Un ottovolante contro la democrazia, che guida senza freni verso la dissoluzione del principale partito d’opposizione in Cambogia”.

Altri esponenti dell’opposizione sono a rischio dopo l’arresto di Kem Sokha, considerato un “messaggio di avvertimento” da parte di Hun Sen. Mu Sochua potrebbe essere tra i prossimi, in base ai messaggi ricevuti dai suoi contatti all’interno dei ministeri di Difesa e Interno.

Sono già 26 i membri del CNRP ad aver lasciato il paese, quasi la metà dei loro eletti in parlamento.

Australia, Regno Unito, Francia e Stati Uniti hanno espresso preoccupazione nei confronti della difficile situazione politica in Cambogia ma non hanno fatto riferimento all’introduzione di possibili sanzioni.

Secondo il parere degli esperti, Hun Sen può fare affidamento sull’appoggio della Cina sia a livello finanziario che politico.

Il gigante asiatico ha espresso il proprio “supporto al governo cambogiano nel proteggere gli interessi nazionali e la stabilità” dopo l’arresto di Kem Sokha.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”