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Home » Esteri

In India si possono acquistare video di stupri per meno di 30 centesimi

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Un'inchiesta condotta da Al Jazeera ha rivelato il diffondersi di questo nuovo business a livello locale in molti villaggi indiani dell'Uttar Pradesh

Nello stato indiano dell’Uttar Pradesh sta prendendo piede un nuovo e inquietante business, quello dei filmati che riprendono dei veri e propri stupri commessi sulle donne venduti illegalmente.

S&D

Questi filmati sono conosciuti per lo più come “video dello stupro” e vengono venduti a costi molto bassi: il loro prezzo è variabile, a seconda dei contenuti più o meno espliciti. Possono costare da 20 rupie (circa 30 centesimi) a 200 rupie (circa 3 euro).

A rivelare l’esistenza di questo fenomeno è stata un’inchiesta recentemente condotta da Al Jazeera, che ha svelato le dinamiche di questi traffici e la diffusione a livello locale dei video. 

Una volta confermato l’acquisto del prodotto, per lo più attraverso Whatsapp, il video viene spedito direttamente sul telefono del cliente in una manciata di secondi.

Nella maggior parte dei casi, i volti delle donne riprese mentre vengono stuprate sono perfettamente riconoscibili, e perfino le loro voci sono chiaramente distinguibili. 

L’inchiesta dell’emittente araba è cominciata da Meerut, una città nella parte occidentale dello stato indiano dell’Uttar Pradesh. Quest’area densamente industrializzata è conosciuta perlopiù per la produzione di articoli sportivi, ma ultimamente ha preso piede anche il traffico illegale dei video dello stupro. 

La conferma è arrivata da alcuni testimoni rimasti anonimi, che hanno raccontato ad Al Jazeera come i file video sono disponibili anche nei villaggi adiacenti alla città di Meerut. 

Il business dei video dello stupro si limita per il momento al mercato locale. I venditori sono cauti e preferiscono non distribuire i filmati tra gli stranieri. 

I video amatoriali vengono spesso rubati dai telefoni dei colpevoli, ha spiegato una fonte ad Al Jazeera, e ciò accade quando gli smartphone vengono lasciati per essere riparati in centri specializzati. I filmati rubati vengono poi rivenduti a chiunque ne faccia richiesta. 

La fonte anonima ha anche raccontato che questi video non vengono realizzati con l’intento primario di essere poi rivenduti a un pubblico, ma nella maggior parte dei casi servono come strumenti di ricatto nei confronti delle vittime di violenze. “Lo fanno per ricattare le vittime di stupro in modo che queste non si rivolgano alle autorità per sporgere denuncia”, ha detto la fonte anonima. 

Gli acquirenti si servono di un linguaggio particolare per comunicare l’intenzione di acquistare i video dello stupro, in modo da non attirare troppa attenzione. Lo stesso viene fatto dai commercianti, che non vogliono correre troppi rischi. 

“Molti si servono di una parola d’ordine o di un gesto simbolico, come una stretta di mano. I rivenditori sanno riconoscere perfettamente un cliente in cerca di un video dello stupro”, ha raccontato ancora la fonte anonima. 

I video acquistabili nei chioschi o in alcuni negozi provengono principalmente da altri clienti, i quali a loro volta vendono i filmati ai negozianti. 

I clienti di questo business si stanno moltiplicando, ma gli unici che ancora non sembrano aver colto la minaccia sono le autorità locali, ha sottolineato la fonte anonima.

L’ispettore generale della polizia di Meerut, Ajay Anand, ha raccontato ad Al Jazeera di non essere al corrente di quanto sta accadendo e di ignorare la diffusione a macchia d’olio di questo nuovo fenomeno. 

Perfino le istituzioni locali non sembrano affatto preoccuparsi del dilagare di questi video dello stupro, che possono essere acquistati con molta facilità in diversi villaggi. “Ciò dimostra come questo governo sia insensibile verso la questione della sicurezza delle donne e della loro dignità”, ha dichiarato un membro del parlamento sentito dall’emittente araba. 

Il timore principale è che video di questo tipo possano legittimare lo stupro in un paese già dominato da una cultura della violenza. Nonostante l’introduzione di leggi severe per frenare il crimine contro le donne dopo il caso di stupro di gruppo compiuto nel 2012, i crimini commessi contro le donne sono in forte crescita. 

Secondo il National Crime Record Bureau of India, nel 2014 sono stati registrati complessivamente 337,992 episodi di violenza contro le donne, con un incremento del 9 per cento rispetto all’anno precedente.

Inoltre, sono aumentati anche i casi di altri reati sessuali, come le molestie, lo stalking e il voyeurismo. 

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