Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:09
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

I 6 paesi più ricchi della terra ospitano meno del 9 per cento dei rifugiati mondiali

Immagine di copertina

Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Cina ospitano poco più di 2 milioni di rifugiati su un totale di 24

I sei paesi più ricchi della terra, che da soli rappresentano il 60 per cento dell’economia globale, ospitano meno del 9 per cento dei 24 milioni di rifugiati mondiali.

Secondo un rapporto pubblicato da Oxfam lunedì 18 luglio, Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Francia e Regno Unito hanno accolto complessivamente 2.1 milioni di rifugiati.

Un terzo di questi vive in Germania (736mila), mentre i rimanenti rifugiati sono divisi tra le altre cinque nazioni: Stati Uniti (559mila), Cina (300mila), Francia (330mila), Regno Unito (170mila) e Giappone (16mila).

Più della metà dei rifugiati mondiali, circa 12 milioni di persone, vive in Giordania, Turchia, Palestina, Pakistan, Libano e Sudafrica, che insieme rappresentano meno del 2 per cento dell’economia globale.

Sulla base di questi dati, Oxfam ha lanciato l’appello ai governi mondiali al fine di accogliere più rifugiati e di aumentare gli sforzi per aiutare le nazioni povere che ospitano la maggior parte dei rifugiati mondiali.

“É una delle più grandi sfide della nostra epoca: siamo di fronte a una crisi complessa che richiede una risposta globale e coordinata da parte delle nazioni più ricche che hanno il compito di fare di più nell’accoglienza dei rifugiati e nella loro protezione ovunque si trovino”.

“É vergognoso che in una delle nazioni più benestanti come il Regno Unito viva solo l’1 per cento dei rifugiati”, spiega Mark Goldring amministratore delegato dell’Oxfam in Gran Bretagna.

Invece, secondo l’Oxfam, i paesi industrializzati non stanno facilitando ma anzi rendono più difficile l’arrivo dei rifugiati, come dimostra l’accordo con la Turchia a marzo.

Secondo i dati dell’UNHCR, l’agenzia Onu per i rifugiati, nel 2015 più di 65 milioni di persone hanno abbandonato le loro abitazioni a causa di violenze, guerra e violazioni dei diritti umani.

La maggior parte, circa 40.8 milioni di persone, vive all’interno della loro nazione, mentre 3.2 milioni sono in attesa di una risposta da parte delle nazioni industrializzate della loro richiesta d’asilo.

La guerra civile in Siria ha rappresentato la causa principale dell’impennata del numero dei rifugiati negli ultimi anni, ma anche i conflitti in Burundi, Repubblica Centrafricana, Iraq, Nigeria, Sud Sudan e Yemen giocano un ruolo importante del problema.

La maggior parte di loro sono fuggiti dalla Siria verso le nazioni confinanti, come la Giordania e la Turchia, che ospitano la percentuale maggiore dei rifugiati del mondo: 2.8 milioni in Giordania e 2.75 milioni in Turchia.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”