Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:55
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La Norvegia farà appello contro la condanna per trattamenti inumani verso Breivik

Immagine di copertina

Il paese è stato accusato di aver violato l'articolo 3 della Cedu, secondo cui "nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti"

Il governo norvegese farà appello contro il verdetto del tribunale distrettuale di Oslo che ha dato ragione al terrorista Anders Behring Breivik sulla causa sui trattamenti degradanti in carcere. Lo ha annunciato il ministero della Giustizia. 

Nella sua sentenza, il giudice Helen Andenæs Sekulic aveva detto che il diritto a non essere sottoposto a trattamenti inumani rappresenta “un valore fondamentale in una società democratica” e deve essere applicato anche a “terroristi e assassini”.

Secondo il giudice, la Norvegia ha violato l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu), secondo cui “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”. 

L’uomo, che nel 2011 uccise 77 persone negli attacchi a Oslo e sull’isola di Utoya, aveva infatti definito le condizioni in cui si trova in carcere una vera e propria “tortura”.

La sentenza ha aggiunto però che lo stato non ha mai violato il diritto di Breivik a una vita privata e familiare, e di conseguenza non è andato contro l’articolo 8, ma solo contro l’articolo 3, della Convenzione. 

Il primo garantisce infatti il diritto al rispetto della vita privata e familiare e della corrispondenza e l’altro vieta pene o trattamenti inumani o degradanti. Nel 2012 era stato condannato a 21 anni di carcere.

Lo scorso settembre, Breivik aveva minacciato lo sciopero della fame per protestare contro il suo trattamento in carcere. La sua cella nella prigione di Skien, a qualche decina di chilometri da Oslo, ha una tv e un computer ma non ha accesso a internet.

In una lettera ai media norvegesi e svedesi, Breivik, aveva dichiarato di essere tenuto in isolamento quasi totale, potendo trascorrere solo un’ora al giorno fuori dalla cella.

Inoltre, secondo il terrorista, la sua cella sarebbe poco decorata e senza una bella vista, il caffè servito troppo freddo, il burro per il pane troppo poco e non gli sarebbe permesso l’uso della crema idratante.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”