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Napoli, scattano le multe ai giocatori: quanto dovranno pagare Insigne, Allan e gli altri “ammutinati”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha scelto di andare fino in fondo: ieri sono partite le raccomandate con le multe nei confronti dei giocatori per aver disertato il ritiro imposto dalla società dopo il match con il Salisburgo. In attesa che si pronunci il Collegio arbitrale, ecco a quanto ammontano le tariffe

Di Carmelo Leo
Pubblicato il 26 Nov. 2019 alle 11:29 Aggiornato il 26 Nov. 2019 alle 11:39

Napoli, scattano le multe ai giocatori: Insigne, Allan e tanti altri. Ecco quanto devono pagare

Aurelio De Laurentiis non ha fatto marcia indietro: nella giornata di ieri, lunedì 26 novembre 2019, il presidente del Napoli ha spedito 24 raccomandate con ricevuta di ritorno a tutti i suoi giocatori,con all’interno le multe per il loro “ammutinamento” dopo l’ultima gara di Champions League contro il Salisburgo.

A nulla sono valsi, in questi giorni, i tentativi di mediazione di mister Carlo Ancelotti, né quelli del direttore sportivo Cristiano Giuntoli: il presidente partenopeo ha chiesto, come aveva preannunciato, l’attivazione del Collegio arbitrale per avviare la richiesta di risarcimento ai suoi tesserati. Tutti, tranne Kevin Malcuit, che quella sera contro il Salisburgo era infortunato e quindi assente.

Se il Collegio arbitrale – il cui giudizio, inappellabile, è atteso entro la fine del mese di febbraio 2020 – dovesse approvare la richiesta, i giocatori del Napoli dovrebbero pagare multe per un totale di 2,3 milioni di euro: la tariffa sarà variabile a seconda delle “responsabilità” attribuite da De Laurentiis ai singoli giocatori rispetto all’ammutinamento dello scorso 5 novembre, quando tutti i calciatori disertarono il ritiro imposto dalla società a causa dei risultati non soddisfacenti, soprattutto in Serie A.

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Nei giorni scorsi, si era parlato di Allan come del “capo della rivolta”: il brasiliano negli spogliatoi aveva avuto anche un’accesissima discussione con il vicepresidente del Napoli e figlio di De Laurentiis, Edoardo. Il centrocampista, per questo motivo, dovrà pagare la multa più salata: il 50 per cento dello stipendio mensile lordo. Ma non sarà l’unico: il presidente partenopeo attribuisce le stesse responsabilità anche al capitano, Lorenzo Insigne, che dovrà dunque pagare la stessa multa (ma visto che il suo stipendio è più alto di quello di Allan, in termini monetari dovrà pagare ancora di più del brasiliano).

Napoli, ecco le multe ai singoli giocatori

Ma a quanto ammontano le multe che il Napoli vorrebbe applicare (perché avvenga davvero bisogna attendere, ricordiamo, il giudizio del Collegio arbitrale) ai suoi calciatori? Come già anticipato, il giocatore che dovrà pagare di più sarà Insigne, seguito da Allan e da un altro senatore dello spogliatoio del Napoli, Kalidou Koulibaly.

Alle multe chieste da De Laurentiis si potrebbero aggiungere inoltre delle nuove sanzioni, legate alla causa civile che la società ha intenzione di intentare contro i giocatori per la lesione dei diritti d’immagine del club. Ma se davvero sarà così si saprà solo più avanti. Ecco intanto le singole multe inflitte dal Napoli ai suoi giocatori (totale: 2,3 milioni di euro), riportate dalla Gazzetta dello Sport:

Nessuna sanzione, invece, per Carlo Ancelotti che quella sera, seguendo le richieste della società, si è presentato regolarmente in ritiro. Anche se i suoi rapporti con i vertici del club sono tesissimi.

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Perché si è arrivati a questo punto

Il presidente De Laurentiis è andato su tutte le furie dopo il rifiuto dell’intera squadra di andare in ritiro dopo l’1-1 contro il Salisburgo. Il numero uno del club partenopeo rivendica che, in virtù del contratto collettivo (stipulato ogni anno dall’Associazione dei calciatori e la Lega Serie A), i giocatori – in quanto lavoratori dipendenti – abbiano il dovere di attenersi alle decisioni della società sulle “indicazioni agonistiche”. Tra queste, rientrano anche le facoltà di indire un ritiro di gruppo.

Secondo quanto dichiarato alla Gazzetta dello Sport da Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione italiana dei calciatori, la competenza di proclamare il ritiro spetta invece all’allenatore. In questo caso, cambierebbe tutto: lo stesso Ancelotti, nel post-Salisburgo, ha dichiarato pubblicamente di non essere d’accordo con la decisione della società. Ma poi, da tesserato, ha obbedito agli ordini dall’alto.

Il risultato, comunque, è stata la decisione di De Laurentiis di infliggere multe salatissime a tutti i giocatori del Napoli. Poteva farlo in due modi diversi: applicando una tariffa del 5 per cento dello stipendio mensile (e in questo caso non sarebbe servito l’arbitrato, in quanto al di sotto di quella soglia la sanzione viene comminata in automatico, anche se il calciatore può fare ricorso), oppure applicandone una fino al 25 per cento, attivandosi però davanti al Collegio arbitrale. Nel primo caso, si sarebbe trattato di un’azione di gruppo (un’unica raccomandata nei confronti dell’intera squadra), nel secondo di un’azione legale singola nei confronti di ogni calciatore. De Laurentiis ha scelto la seconda strada. Al Collegio arbitrale l’ardua sentenza.

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