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L’incredibile serie di cattiverie dette da Pietro sulla sua fidanzata Antonella Elia (fermatelo)

Immagine di copertina

Io non so se fate parte di quella fetta di spettatori che guardano Temptation Island però fanno finta di no perché Temptation Island è trash, ma nel caso sappiate che fate malissimo perché vi togliete il piacere massimo che è commentare Temptation Island. Discutere della bandana modello Berlusca nelle sue estati sarde con Apicella di Lorenzo, il fidanzato di Manila Nazzaro. Di Annamaria che si ripiglia il fidanzato nonostante lui le sia fedele quanto Capezzone a un partito. Delle orecchie di Ciavy, che nelle serate ventose prendono anche Tele Al Jazeera. Di Anna, secondo la quale il fidanzato Andrea deve fare una scelta d’amore: o le dà un figlio o le dà la carta di credito Platinum.

Ma nulla coinvolge e acchiappa quanto la storia tra Antonella Elia e il fidanzato Pietro, perché è nella loro relazione che si assiste a quel meraviglioso fenomeno che si scorge spesso, nelle coppie in cui uno dei due è rintronato, e cioè: LA PROIEZIONE.

Pietro, attore sconosciuto diventato famoso a 45 anni nel ruolo di fidanzato di Antonella Elia e geloso anche di un giro di “Obbligo e Verità” a una serata karaoke sotto le stelle Tezenis, rimprovera Antonella Elia di non aver concluso nulla nella sua vita e di essere insicura. Roba che ringrazio di non essere un cameraman di Temptation Island perché alla quarta volta che lo ripeteva, io posavo delicatamente la telecamera su uno scoglio e gli chiedevo gentilmente: “Scusa, lei è da decenni in tv, tu chi minchia sei, precisamente?”.

Ma non è finita qui. Siccome Pietro appartiene alla categoria di quegli uomini che reagiscono alla propria insicurezza dovendo punire l’altro perché colpevole di portarla a galla, si sceglie un’interlocutrice bona, giovane e privilegiata (Beatrice) e a lei racconta per filo e per segno quanto sia sfigata la Elia nella vita. Tra parentesi, Beatrice non sarà mai pagata abbastanza per dover interpretare il ruolo della tentatrice interessata a lui, per cui spero che le spetti almeno un premio produzione di diversi zeri su un conto alle Bahamas.

E quindi, con impareggiabile delicatezza, spiega che la Elia a 56 anni è arida perché non ha figli, che la notte piange temendo di non aver fatto nulla di importante nella vita, che lui ha madre e padre lei invece è orfana, che lui un figlio ce l’ha mentre lei rimarrà sola, che il destino della Elia è finire in una casa di riposo tra una decina di anni e altre tenerezze che non sto ad elencare ma che non si riserverebbero neanche a una persona che ti ha investito il cane con una mietitrebbia, figuriamoci a una fidanzata.

Nei momenti in cui imita la vocina da simpatica rintronata della Elia per sbeffeggiarla verrebbe voglia di strangolarlo con l’elastico di un due pezzi Tezenis. A tutto ciò va aggiunto che lui bacia la povera Beatrice eludendo le telecamere, sebbene neghi di averlo fatto e dica che non ci sono prove. Qualcuno dice che la prova esiste e sta nel fatto che Beatrice, dopo il presunto bacio, ha limonato per due giorni la colonnina col disinfettante accanto a Bisciglia, ma sono illazioni.

Alla luce di questo gradevole menage, il falò di confronto tra i due si trasforma in una favolosa, malinconica schermaglia dalla quale la Elia esce come Winston Churchill e lui come un omuncolo livoroso, che proietta tutti i suoi problemi di mancata realizzazione nel lavoro e di insicurezza sulla povera Elia. Una che, per la cronaca, scatena le ire funeste di Pietro perché ha un legame speciale col suo ex Fabiano.

Piccolo particolare: lei ha sì un legame speciale con il suo ex Fabiano, ma ne parla come del cocker morto di vecchiaia dopo 15 anni insieme, non esattamente con il tono passionale di chi ne rimpiange le acrobazie tra le lenzuola. Il confronto è dunque più un confronto di Pietro con se stesso che con la sua fidanzata. Un confronto in cui lui la chiama burlona di corte, in cui continua a dirle “io me te magno” con tanto di inquietante abbaio, in cui con gli occhi da matto le dice “io non esco di quei con le orecchie basse” o “io la discendenza ce l’ho!”, manco fosse il principe William che rassicura la nonna morente sul fatto che il padre Carlo non salirà al trono.

In cui si riguarda in video mentre dice “io ho un fluido, Antonella cadrà ai miei piedi” e anziché prendere la rincorsa, dirigersi verso il mare e sparire tra i flutti come il Vascello fantasma, fa pure lo spavaldo. In cui cerca approvazione nello sguardo di Bisciglia, che saggiamente non viene inquadrato perché gioca a biglie sulla sabbia pur di non dovergli dire quello che pensa. E cioè: vergognati almeno un pochetto, dai.

Ora, non so come finirà tra i due perché la puntata è finita sul più bello, anzi, sul più brutto, ovvero su uno schiaffetto che la Elia gli assesta sulla faccia, cosa per cui a parti invertite è vero, staremmo parlando di violenza sulle donne e qualche associazione femminista avrebbe già chiesto la testa della De Filippi su un vassoio d’argento. E però, non me ne voglia nessuno, ma io al posto della Elia forse prima di schiaffeggiarlo lo avrei evirato per cui si sarebbe parlato di violenza su una donna non a sproposito e comunque quello schiaffetto era legittima difesa.

La Elia si stava difendendo dalla violenza psicologica di chi dice a favore di telecamere che sei vecchia, sola, sfigata e prossima alla casa di riposo, “però ti amo e voglio sposarti”. Un qualcosa di così spietato che qualcuno ha pure avanzato l’ipotesi che ci sia un copione, che il tutto fosse prestabilito al fine di recuperare l’immagine di lei danneggiata dal Grande Fratello.

Io nutro i miei dubbi, anche perché adesso il prossimo obiettivo della coppia, dopo Temptation Island, dovrebbe essere riabilitare la figura di lui. E o lui inventa la cura per il cancro, o temo che nella speciale classifica dei personaggi tv che vorremmo vedere risucchiati da un mulinello in un torrente di montagna rimarrà secondo solo a Pierluigi Diaco.

Leggi anche: 1. Temptation Island 2020: dalla diabolica Anna alla crisi di Sofia. E la Elia nicchia (di F. Bagnasco) / 2. Pierluigi Diaco: le sue brutte intenzioni e la maleducazione (di Selvaggia Lucarelli)

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