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Sanremo 2021, top e flop della serata finale

Di Renzo Di Falco
Pubblicato il 7 Mar. 2021 alle 02:42 Aggiornato il 7 Mar. 2021 alle 03:03

Sanremo 2021, top e flop serata finale

SANREMO 2021 TOP E FLOP – Chi è stato il migliore ieri sera? E il peggiore? Dopo la quinta e ultima serata (quella finale) del Festival di Sanremo 2021, il nostro Renzo Di Falco dice la sua con le sue particolari pagelle: i Top e Flop del Festival. Ecco chi è andato bene e chi no:

TOP
MANESKIN
Energia pura, sono rock inside; Damiano un vero performer, ce l’ha nel sangue per cui non si fa fatica a credere nel loro progetto, che anzi è sempre più forte, travolgente, maturo. Meritano in pieno questa vittoria.

IRAMA
Senza dubbio il più sfortunato: stare chiuso in una camera di albergo in quarantena preventiva e vedere gareggiare il video della propria prova generale è un incubo. Soprattutto con un pezzo dall’arrangiamento forte, che rappresenta un percorso nuovo e che diventerà probabilmente un successo radiofonico.

ORNELLA VANONI
“Anche se non c’è il pubblico siamo comunque tutti emozionati”, sentenzia appena arrivata. E’ ironica e ne ha per tutti: per il direttore d’orchestra e per Fiorello. Poi canta un medley di sue bellissime canzoni al solito modo impeccabile ed elegante che la contraddistingue e siamo davvero ad un altro livello.

FLOP
BUGO
Invece di ringraziare il cielo, e Morgan, che è su “questo palco” (semicit.) anche stavolta, fa il risentito in un post facebook. Peccato che senza quel “Che succede?” nessuno lo conoscerebbe. E comunque anche da solo, veste male e canta pure peggio una canzone che dimenticheremo dopodomani.

ERMAL META
Sull’intonazione, nulla da dire. Interpretazione sempre nella norma, senza guizzi, quasi al limite della noia. Non riesce ad appassionarmi e la canzone mi sembra solo una canzone ben eseguita, ma uguale a tante (sue) altre. De gustibus

ACHILLE LAURO
Sopravvalutato in questo festival. Hype costruita ad hoc ma in sostanza si è trattato di repliche di performance giá viste. Lauro resta bravissimo, comunicativo, emozionante specie in pezzi come “C’est la vie” di stasera, ma elevarlo a guru rischia di rovinarlo

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