La diatriba scatenata dalla serie di Zerocalcare: “A Roma la panna sul gelato è gratis, a Milano no”
La serie Netflix, già cult, “Questo mondo non mi renderà cattivo” di Zerocalcare, che segue la precedente “Strappare lungo i bordi”, sta facendo parlare e discutere l’opinione pubblica, ponendo un interrogativo epocale, scrive il Gambero Rosso, rivista golosa attenta ai gusti enogastronomici delle persone, quelle “animate” non escluse: “Panna compresa nel prezzo oppure no”?
Scrive la rivista gourmet che “un’intera scena della prima puntata è stata girata in una gelateria e durante il dialogo fra Zerocalcare e Secco vengono inquadrate varie lavagnette indicanti i gusti dei gelati”. A richiamare l’attenzione, però, “tra un gelato alla trippa e la crema ‘de nonna Pia’, è la frase: ‘La panna è gratis perché non stamo a Milano’”. I social si sono scatenati.
Il dibattito s’è subito infuocato e la polemica ora verte su “quale città la panna viene fatta pagare e se sia giusto o meno aggiungere questa voce sullo scontrino”. Annota il Gambero che il gelato tuttavia torna protagonista di un equivoco virtual-verbale, in quanto già nella serie precedente, “Strappare lungo i bordi”, l’intercalare del personaggio Secco “s’annamo a pija un gelato”, riproposto anche in questa seconda serie, venne frainteso come “una frase in codice” per indicare una “non ben identificata sostanza stupefacente”. Ed è stato lo stesso Zerocalcare, in un’intervista con Alessandro Cattelan, a dover smentire lo “stupefacente” riferimento.