La bellezza è una cura
Al Gemelli di Roma al via un progetto che unisce arte e medicina. Artisti under 30 trascorreranno periodi di residenza nel reparto di Psichiatria. Così i laboratori creativi contribuiranno ad alleviare l’emergenza del disagio mentale tra i giovani
È stato firmato lo scorso 17 ottobre un accordo di Collaborazione con cui Unhate Foundation, realtà presieduta da Alessandro Benetton e sostenuta da Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma, supporterà il progetto Art4Mind della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irc. Un nuovo modello di cura psichiatrica attraverso l’uso di arte e cultura come strumenti di terapia integrata: è questo l’ambizioso obiettivo del progetto, patrocinato dalla Regione Lazio, che nasce dall’incontro del prof. Gabriele Sani, direttore della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli di Roma con Unhate Foundation, realtà fortemente impegnata nel contrasto all’odio e al disagio sociale tra i giovani “under 30”, attraverso l’arte e lo sport.
Il primo obiettivo di questa importante iniziativa è quello di migliorare il benessere dei pazienti psichiatrici del Policlinico Gemelli e facilitarne al massimo le relazioni sociali. Questo avverrà attraverso la creazione di una piattaforma integrata che unisce medicina, cultura, arte, scienza dei dati e tecnologie digitali, per sperimentare un nuovo modello di cura del disagio mentale.
La prima applicazione avverrà nel reparto di day-hospital di Psichiatria del Gemelli, in un ambiente in cui artisti e pazienti potranno collaborare e trasformare la bellezza in strumento terapeutico.
Un’emergenza silenziosa
L’iniziativa vuole rispondere a quella che si può definire una vera e propria “emergenza silenziosa”. Secondo i recenti dati Istat, infatti, oltre il 42% dei giovani tra i 18 e i 34 anni in Italia dichiara di aver sofferto di ansia o depressione. Fenomeni come depressione, disturbi della percezione del sé, disturbi d’ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e schizofrenia, colpiscono sempre più frequentemente gli under 30 e in particolare modo le donne o coloro che non lavorano o non studiano.
Per contrastare questa emergenza Art4Mind utilizza un approccio innovativo fondato sui principi dell’Arts in Health, ovvero l’utilizzo di arte e cultura come strumenti di terapia integrata. Artisti under 30 trascorreranno periodi di residenza all’interno del reparto, collaborando con medici, operatori e pazienti per ideare opere e laboratori creativi.
Come dimostrato da studi scientifici internazionali (Health Evidence Network, WHO 2019), la bellezza può essere curativa: un concetto che il progetto Art4Mind intende tradurre in pratica clinica.
Strategia d’impresa
L’iniziativa rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra mondo sanitario, culturale e aziendale possa generare valore sociale. L’impegno di Fondazione Unhate, ente del Terzo Settore nato per contrastare odio, disuguaglianze e discriminazioni, promuovendo solidarietà, inclusione e sostenibilità, è reso possibile grazie al sostegno di Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma, che condividono una visione comune di responsabilità e sostenibilità.
Mundys, che gestisce infrastrutture e servizi per la mobilità, ad esempio, considera gli investimenti Esg parte integrante della propria strategia di business. Questa attenzione si concretizza in progetti quali 10 Days for, iniziativa che offre ai dipendenti la possibilità di dedicare dieci giornate lavorative, interamente retribuite, ad attività di volontariato presso organizzazioni del terzo settore.
Un modello da replicare
Il team artistico organizzato da Unhate Foundation, che ha già iniziato ad affiancare l’equipe del prof. Sani, è composto da professionalità diverse e multidisciplinari: il curatore di 21Art e del progetto Cesare Biasini Selvaggi; l’artista Alfredo Pirri; i giovani Giuseppe Matera e Mario Rossi; il “Poeta della Serra”; e la designer Sara Bologna.
«La collaborazione con Unhate Foundation è un esempio virtuoso di come mondi apparentemente distanti, quello della ricerca clinica e quello della creatività, possano convergere in un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita dei pazienti e generare valore sociale. È un modello di partenariato che intendiamo sostenere e far crescere, perché crediamo che la salute passi anche attraverso la bellezza e la partecipazione», spiega Daniele Franco, presidente della Fondazione Policlinico Gemelli, il quale pone l’attenzione sul fatto che progetti come Art4Mind «incarnano perfettamente la missione della Fondazione Gemelli: mettere la persona al centro e promuovere percorsi di cura innovativi che uniscono scienza, cultura e solidarietà».
Secondo Alessandro Benetton, ideatore e presidente di Unhate Foundation, invece, il progetto «rappresenta perfettamente la nostra visione: trasformare le fratture in opportunità, percorrendo nuove strade e sperimentando metodi innovativi. In un momento storico in cui la salute mentale è ancora stigmatizzata, specialmente tra i giovani, con questa iniziativa intendiamo mettere in sinergia competenze di mondi diversi per far crescere un nuovo modello di cura e ricerca di frontiera e rispondere alla nostra missione di sanare le ferite sociali che alimentano il disagio, l’isolamento e, di conseguenza, anche l’odio».
Portare la bellezza al centro del momento terapeutico: è la missione del progetto e del prof. Sani, direttore della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli, che sottolinea: «L’arte e i laboratori creativi offriranno ai pazienti uno spazio di espressione autentica, dove la parola si trasforma in gesto, immagine, colore. In questo contesto la relazione terapeutica si arricchisce di significati nuovi: il paziente non è il destinatario delle cure, ma assoluto protagonista di un processo di riscoperta di sé. Il nostro obiettivo è validare scientificamente questo approccio, per farne un modello replicabile in altre realtà sanitarie».
Ogni fase di Art4Mind sarà monitorata e documentata per fini di ricerca scientifica, con l’obiettivo di sistematizzare e rendere replicabile il modello in altre strutture ospedaliere. L’auspicio è che questo approccio innovativo possa diffondersi, grazie alla collaborazione tra enti pubblici, fondazioni e imprese socialmente responsabili come Mundys, dando un contributo concreto alla cura e alla prevenzione del disagio mentale giovanile.