Il ministro degli Esteri Antonio Tajani al vertice Nato: “L’Italia ha raggiunto il 2% del Pil in spese per la difesa”

Il vicepremier anticipa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che mirava a dare l'annuncio al summit Nato de L'Aja del 24 e 25 giugno prossimi
L’Italia ha già informato gli alleati della Nato di aver raggiunto il 2 per cento del Pil in termini di spese per la difesa e la sicurezza. L’annuncio è arrivato oggi da parte del vicepremier, ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, a margine del vertice informale dei capi della diplomazia dell’Alleanza atlantica ad Antalya, in Turchia.
“La presidente del Consiglio annuncerà ufficialmente il raggiungimento dell’obiettivo del 2 per cento, ma ieri abbiamo già consegnato la lettera alla Nato che illustra cosa abbiamo fatto, come stiamo facendo tecnicamente e come abbiamo raggiunto il 2 per cento”, ha dichiarato oggi Tajani in un punto stampa organizzato a margine della riunione. Il leader di Forza Italia non ha fornito ulteriori dettagli né cifre assolute in merito. Nel 2025 l’Italia spenderà per la difesa una cifra mai vista: 32 miliardi di euro, di cui 13 per acquistare nuove armi. Complice anche l’inflazione, il bilancio militare italiano crescerà così del 12,4% rispetto al 2024 e del 60% rispetto al 2016. Evidentemente ancora non basta, anche se nel mondo l’anno scorso abbiamo già raggiunto il record di spesa per le armi. Il governo però, ha assicurato il vicepremier, intende andare oltre.
“Siamo disponibili a lavorare anche per incrementare le spese per la sicurezza, vedremo con quali percentuali, però l’Italia vorrà fare la sua parte perché siamo convinti che sia nostro dovere garantire la sicurezza e qua non si tratta di essere né guerrafondai, né signori delle armi. La sicurezza è qualcosa di molto più ampio, coinvolge anche infrastrutture cibernetiche, portuali, aeroportuali, ferroviarie e autostradali che servono per garantire la sicurezza”, ha aggiunto il capo della Farnesina.
Questo, ha sottolineato Tajani, è un “messaggio chiaro e importante per i nostri amici della Nato, così come per gli Stati Uniti: siamo pronti a fare di più per la nostra sicurezza nei prossimi anni”. “Poi sarà possibile fare di più, aumentare ulteriormente la spesa per la difesa. Preferisco però parlare di sicurezza, perché la sicurezza non è solo armi: è la protezione di ogni cittadino europeo, di ogni cittadino italiano. Per questo siamo pronti a discuterne”, ha continuato il vicepremier, a fronte dell’obiettivo del 5 per cento del Pil stabilito per tutti i Paesi membri dal segretario dell’Alleanza atlantica Mark Rutte.
“Vedremo quali saranno i criteri, come saranno divisi, come sarà diviso questo 5 per cento, parteciperemo alla discussione e vedremo di continuare a lavorare in questa direzione di crescita degli investimenti per la sicurezza”, ha proseguito Tajani. “Credo che sarebbe più giusto un tre più due, sarebbe più equilibrato”, ha rimarcato il ministro, riferendosi al piano dell’ex premier olandese che aveva proposto un incremento fino al 3,5 per cento del Pil delle spese strettamente militari e all’1,5 per cento di quelle per la sicurezza, i cui parametri andranno negoziati tra gli Alleati.