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Soros scrive a Draghi: “Tasse sul gas russo per punire Putin”

Immagine di copertina
Credit: EPA/CLEMENS BILAN

Soros scrive a Draghi: “Tasse sul gas russo per punire Putin”

“L’uomo più capace”. Così il finanziere George Soros ha definito Mario Draghi, esaltando il presidente del consiglio come un leader in grado di “far avanzare” le posizioni europee e di affrontare Vladimir Putin sul tema critico del gas, dotato di “iniziativa, immaginazione, alta reputazione”.

Durante una cena a margine del World Economic Forum di Davos, il miliardario ungaro-americano ha detto di aver scritto una lettera all’ex presidente della banca centrale europea, in cui ha esortato l’Europa a far leva sulla propria posizione di forza per rendersi indipendente dalle importazioni energetiche di Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina, anche tramite l’imposizione di una tassa sul gas.

Nel messaggio, scritto il 23 maggio, Soros ha ribadito che l’Europa è “l’unico mercato” per il gas russo. Una posizione simile a quella articolata da Draghi nelle scorse settimane, nel promuovere l’imposizione di un tetto europeo al prezzo del gas russo. “Se non dovesse fornire l’Europa, dovrà chiudere i pozzi in Siberia da dove il gas proviene”, ha scritto Soros. “Chiuderli richiede tempo e una volta che sono chiusi, sono difficili da riaprire a causa dell’età dei macchinari”.

Secondo il finanziere, a lungo sostenitore della “società aperta”, “è urgente che [l’Europa] si prepari a usare il suo potere negoziale”, anticipando i preparativi per rendersi indipendente dalla Russia, prima del prossimo inverno. I paesi membri dovrebbero prima impedire a Putin di chiudere i rubinetti, quando una decisione simile potrebbe ancora fare male, e poi imporre “una pesante tassa sulle importazioni di gas, in modo che il prezzo al consumo non scenda, ma la UE guadagni un gettito in da usare per sostenere i poveri e investire in energia verde”. In questo modo “la Russia non recupererà mai le vendite che ha perso” e l’UE avrà dato un forte segnale di unità e assestato un colpo al “dittatore” di Mosca.

Oltre alla contesa con la Russia, secondo Soros l’UE dovrà fare “un passo avanti verso un’Europa parzialmente federata” descritta come “un vantaggio enorme”.

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