Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Secondo Sala: “Un dipendente pubblico non può guadagnare gli stessi soldi a Milano e in Calabria”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 11 Lug. 2020 alle 12:16 Aggiornato il 11 Lug. 2020 alle 15:15

    Sala: “Un dipendente pubblico non può guadagnare gli stessi soldi a Milano e in Calabria”

    Nuova gaffe del sindaco di Milano Beppe Sala, il quale nel corso di un dibattito, ha dichiarato che, a suo avviso, un dipendente pubblico non può guadagnare gli stessi soldi a Milano e in Calabria. Il primo cittadino meneghino ha pronunciato le seguenti parole nel corso di una diretta Facebook sulla pagina di Inoltre Alternativa Progressista: “È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso”.

    Sala: “Basta smart working, torniamo a lavoro”

    Beppe Sala ha poi sottolineato come il costo della vita a Milano sia elevato, soprattutto per i più giovani: “Esiste una questione relativa al costo della vita nella nostra città – ha affermato il primo cittadino – la cosa che non va è quanto sono pagati i giovani a Milano. Dietro lo stage e altre formule del genere, si nasconde un po’ di sfruttamento giovanile”. Le dichiarazioni di Sala non sono ovviamente passate inosservate e hanno creato diverse polemiche, specialmente sul web. Non è la prima volta che il sindaco di Milano incappa in una gaffe: di recente, infatti, era stato criticato per aver dichiarato, sempre nel corso di un video Facebook: “Basta smart working, torniamo a lavoro”.

    Leggi anche: 1. Beppe Sala a TPI: “Se tornassi indietro, parlerei di meno. Non so se mi ricandido a sindaco di Milano” / 2. Caro Beppe Sala, lo smart working è il futuro e chi non lo accetta ha un’idea sbagliata di lavoro / 3. Anche Beppe Sala attacca Regione Lombardia: “È ora di cambiare”

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version