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Home » Politica

Giachetti (Iv) a TPI: “Conte? Sue capacità da discutere. Per il Recovery Plan va coinvolta l’opposizione”

Immagine di copertina
Roberto Giachetti. Credit: ANSA/CLAUDIO PERI

“Esprimo una mia posizione personalissima: credo che Conte non sia mai stata la persona adatta. Penso che la politica oggi sta abdicando la sua funzione a tecnici ed esperti, ma è arrivato il momento in cui recuperi le sue responsabilità. Per gestire 200 miliardi di euro per il futuro del paese come fai a non coinvolgere l’opposizione e l’intero paese?”.TPI intervista il deputato di Italia Viva Roberto Giachetti.

S&D

On. Giachetti, come vede questa fase politica?
“Vedo una fase politica da una parte confusa, ma dall’altra anche utile, perché credo che continuare ad andare avanti nell’ambiguità non aiuta. Ci stiamo abituando a tecnici che parlano di politica o persino virologi. Sento dire che la politica deve fare un passo indietro, io credo invece che è arrivato il momento in cui la politica deve farsi sentire. Ovviamente deve farsi sentire la politica migliore. Quella che ho idee e prospettive”.

Italia viva che idea ha di questo governo?
“Italia Viva ha voluto questo governo per evitare i “pieni poteri” a Matteo Salvini, a posteriori questa è stata una scelta corretta: pensiamo oggi a come verrebbero gestiti i rapporti con l’Europa da un governo sovranista”.

E oggi?
“Superata la fase in cui si evitano i danni, bisogna anche costruire in positivo. Noi l’abbiamo fatto, perché c’è stata una fase nella quale Matteo Renzi è andato a Palazzo Chigi proponendo di uscire dal famoso contratto, per fare un vero programma politico di fine legislatura. La risposta che abbiamo avuto è stata negativa e oggi i nodi rimangono. L’operazione del Recovery Fund con la mail mandata alle due di notte in cui si pensava di approvare la misura più importante dei prossimi 10/15 anni con un emendamento al bilancio è stato un qualcosa di incredibile. Adesso il problema di risolvere questi nodi non è di Italia Viva ma dal presidente del consiglio. Deve decidere lui cosa fare”.

Secondo lei Conte è ancora la persona adatta a ricoprire questo ruolo?
“Esprimo una mia posizione personalissima: credo non sia mai stata la persona adatta, perché penso che la politica oggi sta abdicando la sua funzione a tecnici ed esperti, ma è arrivato il momento in cui la politica recuperi la sua forza e le sue responsabilità. Detto questo, la sua adeguatezza o meno è relativa la sua capacità di recuperare una situazione che oggi è incrinata, innanzitutto per sua responsabilità. Per come ha agito nelle ultime settimane la capacità di essere, come recita la Costituzione “garante dell’azione del governo” è quantomeno in discussione”.

Quali sono le proposte di cui l’Italia ha bisogno per guardare al futuro?
“Purtroppo molti fondi del Recovery sono già impegnati in misure del governo attuali, quindi non sono orientate a programmare il futuro, il resto sono semplici titoli e da questi quello che emerge è la carenza incomprensibile in alcuni settori”.

Quali settori sono stati trascurati?
“Un settore trascurato è quello della sanità, se si ritiene che subentrerà poi il Mes sanitario allora bisogna dirlo, altrimenti le persone non capiscono e la cifra stanziata sembra veramente troppo bassa. Un altro tema che ho messo in evidenza Renzi è quello del turismo, la Germania ha stanziando 35 miliardi, noi 3 miliardi e mezzo, poi c’è la scuola. 
Manca in ogni caso una visione, al contrario di quanto accade in altri Paesi come la Francia. Dobbiamo immaginare una ripresa che dovrà farsi carico del deficit che stiamo facendo, e che dovrebbe spingere il paese ad una rinascita, pensando soprattutto ai nostri figli”.

Cos’altro è mancato?
“Per gestire 200 miliardi di euro per il futuro del paese come fai a non coinvolgere l’opposizione, i sindacati, Confindustria, le associazione di categoria? Come fai a non coinvolgere l’intero paese in un programma di rilancio? Si tratta di un percorso più adeguato rispetto a scrivere un programma proposto da quattro persone chiuse in una stanza”.

Come vede il futuro di Italia viva?
“Italia Viva ha avuto la funzione di creare uno spazio che potesse ospitare persone che non si trovano né nelle posizioni sovraniste e populiste, né in quelle populiste-democratiche dell’alleanza strutturale PD-M5S. Questo è stato il motore di un processo, per le prossime elezioni non si potrà che prevedere un processo di federazione o integrazione con le tante altre forze che spingono in questa direzione. Penso che noi, Azione, Più Europa il movimento di Bentivogli, i Radicali, i Verdi, tutti coloro che credono in un’azione riformista debbono trovare il modo di mettere in campo un’offerta politica comune”.

Leggi anche: 1. Recovery Plan, Renzi: “Pronto a far cadere Conte se non fa marcia indietro”; // 2. Recovery Fund, cosa prevede l’accordo Ue e quanti soldi avrà l’Italia // 3. Mes, cosa cambia con la riforma del Fondo Salva-Stati 
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