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Home » Politica

Renzi in tv da Fazio: “M5S e Lega trovino accordo, oppure cambiamo le regole insieme”

Immagine di copertina
Matteo Renzi.

L'ex premier rompe il silenzio e torna a parlare in pubblico per la prima volta dal giorno in cui si è dimesso da segretario di Pd, all'indomani del voto del 4 marzo

L’ex segretario del Partito democratico Matteo Renzi torna in tv a parlare in pubblico per la prima volta dal giorno in cui si è dimesso dalla segreteria del Pd.

Renzi ha scelto di andare su Rai 1 ospite del programma Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio, a pochi giorni dalla riunione della direzione del Pd in programma per il 3 maggio, chiamata a confrontarsi sull’ipotesi di un accordo di governo con il Movimento Cinque Stelle.

Ecco cosa ha detto Matteo Renzi in tv da Fazio

A Fabio Fazio, che gli chiedeva quale sarà il titolo dei giornali di domani, Renzi ha detto che il titolo sarà quello di sempre “chi ha perso non può andare al governo”.

“Non possiamo con un gioco di palazzo rientrare dalla finestra quando gli italiani ci hanno fatto uscire dalla porta”, ha detto l’ex segretario del Pd.

“Penso che parlarsi sia sempre un bene”, ha detto Renzi. “Si parlano le Coree, figuriamoci se non possiamo parlare noi con i Cinque Stelle. Secondo me l’incontro andrebbe fatto in streaming, è importante che i cittadini sappiano se loro hanno cambiato idea sui vaccini, sulla Tav”.

In campagna elettorale, sottolinea Renzi, “ci hanno detto che eravamo dei mafiosi, ladri di democrazia, pidioti. Io sono anche disposto a dire, lasciamo perdere il passato, ma cosa penserà chi è a casa?”.

“Deciderà la direzione”, ha risposto l’ex presidente del Consiglio quando Fabio Fazio gli ha chiesto se è possibile un’alleanza con M5S.

“Se saranno capaci di fare il governo, noi li rispetteremo, non li tratteremo male. Ma se il reddito di cittadinanza è impossibile, che vadano loro a dirlo ai giovani del sud”, ha aggiunto Renzi.

“La prima forza politica in Italia è il centrodestra, e a me dispiace, perché non ho niente in comune con Salvini, a parte il nome”, ha scherzato Renzi. “Per due mesi abbiamo assistito a balletti sulle poltrone. A un certo punto Di Maio dice: io con Salvini non vado d’accordo, proviamo col Pd. La teoria dei due forni, che è un po’ antipatica come modo di fare”.

“Penso che un accordo sia difficile tra forze politiche che, non solo si sono insultate, ma hanno anche pochi punti di contatto nelle questioni di merito”.

Renzi ha escluso anche la possibilità di un governo con M5S se il premier non dovesse essere Di Maio. “Sono stati loro a escluderlo”, ha detto.

L’ex segretario del Pd ha sottolineato che M5S e Pd non condividono un’idea di futuro per il paese.

“Se il Movimento Cinque Stelle vuole annullare il Jobs Act, lo faccia con l’altro Matteo. Perché per me il Jobs Act ha creato posti di lavoro”.

“Il problema delle elezioni non nasce il 4 marzo, ma il 4 dicembre sul referendum sul futuro dell’Italia”.

“Salvini e Di Maio avrebbero avuto tutto l’interesse” a votare per il sì, osserva l’ex premier. “O fanno il governo i populisti che hanno vinto o loro facciano una proposta di riforma costituzionale”, aggiunge l’ex premier facendo l’esempio di Macron che con il ballottaggio è “riuscito ad essere il punto di riferimento poi di tutta Europa”.

“Hanno raccontato un sacco di bugie in campagna elettorale”, ha detto Renzi del Movimento Cinque Stelle. “Se le realizzano, bene. Altrimenti vedremo quando si torna a votare”.

“Se si dovesse tornare a votare sarebbe uno schiaffo colossale ai cittadini”, ha aggiunto.

“Questa palude è la dimostrazione più evidente che con la riforma costituzionale noi avevamo ragione. Ora non tocca a noi proporre una via d’uscita. Se loro non riescono a fare un governo, prima di tornare a votare facciano loro una proposta di legge elettorale e riforma costituzionale”.

Renzi propone un anno o due di governo in cui appoggiare una proposta di riforma istituzionale, per poi tornare al voto. Il governo, sottolinea, sarebbe quello indicato dal presidente Mattarella.

“O loro si mettono d’accordo o riscriviamo le regole insieme”, ha detto.

Quando Fazio ha chiesto se Renzi ha intenzione di fondare un suo partito alla Macron, l’ex segretario Pd ha risposto: “Io ho intenzione di fondare un sistema di governo alla francese, con un governo solido. I francesi hanno un programma per diventare la seconda manifattura in Europa dopo la Germania. Vogliono sorpassarci”.

“L’opposizione può essere un buonissimo posto da cui ripartire. Non dobbiamo pensare che la politica inizi e finisca con la spartizione delle poltrone”, ha detto Renzi.

“Io ho iniziato a far politica quando c’era il partito azienda di Berlusconi, non vorrei che la conclusione adesso fosse un altro partito azienda, quello con Rousseau. Vorrei dire ai Cinque Stelle che non esiste alcun contratto con società private a cui devono essere sottoposti i nostri parlamentari. Quel contratto è incostituzionale”.

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